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Tra i giovani è ancora il calcio
lo sport più praticato e seguito

«Mens sana in corpore sano» dicevano i Romani. E ci avevano visto bene, tant'è vero che oggi tutti quanti sappiamo quanto sia importante, almeno una volta alla settimana, dedicare del tempo a

«Mens sana in corpore sano» dicevano i Romani. E ci avevano visto bene, tant'è vero che oggi tutti quanti sappiamo quanto sia importante, almeno una volta alla settimana, dedicare del tempo a una corsetta per sciogliere un po' il corpo. Un paio di pantaloni da ginnastica, scarpe da trekking e musica nelle orecchie, poi si parte al galoppo! Ma per chi vuole fare sul serio, ci sono un sacco di sport al giorno d'oggi con cui mettersi alla prova. Guardiamo anche solo la piccola realtà astigiana: calcetto, pallavolo, tamburello, basket, rugby, insomma, ce ne sono a iosa!

Ma quali sono i più praticati e cosa ne pensano i giovani? Al primo posto domina incontrastato il calcio, la passione di migliaia di ragazzi che spesso si evolve fino a trasformarsi in pomeriggi interi passati davanti alla tv, guardando con ansia ed emozione la partita della squadra preferita, insultare l'arbitro, dare le pagelle ai calciatori e, per i più arditi, scommettere una birra al bar sul risultato finale.
Non mancano però le ragazze che si cimentano in questo sport, spesso con risultati esimi; di recente a Nizza Monferrato è perfino nata una squadra tutta al femminile. Seguono pallavolo e tamburello, quest'ultimo in particolare è il vessillo della tradizione di Asti, un gioco semplice, ma affascinante, che coinvolge un numero sempre crescente di nuove leve. Suo caro parente stretto è la pallamano, nonostante ciò, i due non devono essere confusi. Una storia a parte merita invece la pallapugno, ultimamente snobbato per dare maggior risalto al basket, sport nobile ed ormai parte integrante della cultura di Asti.

Vorrei soffermarmi di più sul rugby, di cui a livello internazionale si sta tenendo il mitico RBS 6 nazioni. È in atto in questi anni un'iniziativa che vede coinvolti in prima persona dei giocatori di calibro nazionale: essi s'impegnano a sensibilizzare e ad avvicinare i ragazzi al rugby e di recente sono passati pure nella nostra cittadina e in provincia. Può sembrare violento, ma non lo è, lo è molto di più il calcio. Poi è innegabile che i rugbisti siano persone parecchio più socievoli e meno altezzose dei calciatori. E lo stipendio che percepiscono la dice lunga, li manda fuori di testa, a tal punto che arrivano a disprezzare il denaro e a usarlo per accendere i sigari che non dovrebbero fumare. Il rugby crea unione, solidarietà e soprattutto onesta: l'arbitro è rispettato e gli alterchi sono fuori discussione. Con ciò, nulla voglio togliere alle giovani eccellenze del nostro territorio impegnate nella corsa, nella scherma e nel nuoto con competizioni nazionali. E chissà che ben presto non ne vedremo uno portare solennemente in mano la fiaccola delle Olimpiadi?

Marco Alpan

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