Quello del 1969 è stato il Palio più seguito della storia. In piazza, tra tribune e parterre, vengono venduti trentamila biglietti. Almeno cinquantamila persone sono assiepate ai bordi della strada
Quello del 1969 è stato il Palio più seguito della storia. In piazza, tra tribune e parterre, vengono venduti trentamila biglietti. Almeno cinquantamila persone sono assiepate ai bordi della strada per seguire il corteo storico. Ma è anche lanno delle polemiche, dettate dal comportamento in pista di alcuni fantini e dalla presenza di troppe monte senesi. Comincia ad essere presa in considerazione lipotesi di ricorrere esclusivamente a fantini nostrani. A vincere è nuovamente San Pietro, con il fantino Rosario Pecoraro detto Tristezza, davanti a Leonardo Viti detto Canapino, recuperato in extremis da San Martino San Rocco dopo la squalifica di Simonazzi. Aceto, vincitore nel 1968, corre per San Lazzaro ma viene eliminato in batteria. Clamoroso ciò che accade a Santa Maria Nuova: il fantino Tamburelli, detto Rondone, si rifiuta di correre la finale e viene rimpiazzato da Nino Manca. Il Rettore del Borgo vincente è Giuseppe Visconti.
Batterie: ognuna di quattro giri, i primi due in finale.
Partenza: con le bandiere.
Mossiere: Luigi Emanuele Necchi.
Capitano: Giovanni Pasetti.
Magistrati: Romano Coppellotti e Bruno Brunetto.
Maestro: Gea Baussano.
Prima batteria, dallo steccato: San Martino San Rocco, San Lazzaro, San Silvestro, Tanaro e Santa Maria Nuova. Problemi in partenza, restano fermi al canapo San Rocco e San Lazzaro, mentre vanno via gli altri tre. Il mossiere Necchi annulla la mossa, ma Tanaro, Santa Maria Nuova e San Silvestro non si fermano e compiuto un giro si trovano la strada sbarrata dai cavalli montati da Ettore Simonazzi (San Rocco) e Andrea Degortes (San Lazzaro). Tanaro e San Silvestro urtano i due purosangue fermi e cadono, mentre Santa Maria Nuova riesce a passare. Succede un putiferio: il Capitano del Palio Pasetti demanda alla giuria ogni decisione. Si decide che la batteria verrà ripetuta in coda alle altre due. Il fantino di San Rocco Ettore Simonazzi viene squalificato.
Seconda batteria, dallo steccato: San Paolo, Don Bosco Viatosto, Canelli, San Secondo e Torretta. Canelli subito in testa, tallonato dalla Torretta. Si ferma San Secondo per infortunio al cavallo. Mai in gara San Paolo e Don Bosco. Nel finale la Torretta scavalca Canelli che conserva comunque la seconda posizione. Torretta e Canelli in finale.
Terza batteria, dallo steccato: Costigliole, San Damiano, San Pietro e Cattedrale. Si porta al comando Saro Pecoraro, fantino dei rossoverdi, che guadagna un ampio margine sui rivali. Dietro i restanti tre contendenti danno vita ad una battaglia accanita dalla quale emerge la Cattedrale, che nellultima curva beffa Costigliole. In finale San Pietro e Cattedrale.
Ripetizione della prima batteria: Tanaro e San Silvestro non si presentano al via poichè i loro cavalli sono azzoppati. Lorenzo Ercole rimpiazza il fantino Simonazzi con Leonardo Viti, detto Canapino. Questultimo parte dietro, ma rimonta furiosamente e supera i due rivali. Seconda è Santa Maria Nuova, terzo San Lazzaro. In finale San Martino San Rocco e Santa Maria Nuova.
Finale, dallo steccato: San Martino San Rocco, Santa Maria Nuova, San Pietro, Torretta, Cattedrale e Canelli. Tristezza (San Pietro) parte in testa e guadagna un discreto margine su Santa Maria Nuova e San Martino San Rocco. Subito tagliati fuori Canelli e Cattedrale. Ferma al canapo la Torretta, il cui fantino Lazzaro Beligni verrà accusato dai borghigiani di aver volutamente trattenuto il cavallo. San Pietro difende strenuamente la prima posizione dallattacco di San Rocco, con Canapino che sul rettilineo finale arriva ad unincollatura da Tristezza. Rivince San Pietro, davanti a San Rocco e a Santa Maria Nuova, che in finale aveva dovuto sostituire il fantino Donato Tamburelli, rifiutatosi di scendere in pista, con Nino Manca.
Massimo Elia