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A Daria Bonfietti il Premio Davide Lajolo Il ramarro 2021

Presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, riceverà il riconoscimento giovedì 9 dicembre

Sarà assegnato a Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, il Premio Davide Lajolo Il ramarro 2021. La cerimonia si svolgerà giovedì 9 dicembre alle 17 nel Salone della Provincia con il patrocinio di Amministrazione provinciale, Comune di Vinchio, Comune di Asti, in collaborazione con Israt, Anpi e Camera del Lavoro.
La targa del Premio è stata realizzata dal grafico Antonello Colaianna e dall’artista Gianni Buoso. Dopo i saluti delle autorità verrà proiettato il video “Un Museo tra storia e presente”, dopodiché Daria Bonfietti dialogherà con Laurana Lajolo (nella foto in alto) e gli storici Fausto Ciuffi e Mario Renosio. In conclusione Daniele Dal Colle canterà la canzone “Tre mattoni” composta per l’occasione. Il giorno dopo, alle 10, Daria Bonfietti incontrerà gli studenti dell’istituto Alfieri.

Il premio

L’Associazione culturale Davide Lajolo sceglie ogni anno una o più personalità che si siano distinte nel mondo della cultura, del giornalismo, dell’arte, della società civile, della tutela dell’ambiente e della valorizzazione del paesaggio. Il nome Lajolo deriva dal termine dialettale lajeu, ramarro, un animale che ha le sue origini nella preistoria e che ha rischiato di scomparire. Tra i premiati si ricordano i cantautori Roberto Vecchioni e Giorgio Conte, Carlo Petrini, la poetessa Maria Luisa Spaziani, i giornalisti Laura Boldrini, Piero Bianucci e Bruno Gambarotta, gli artisti Ugo Nespolo e Ottavio Coffano, i magistrati Giancarlo Caselli, Armando Spataro e Raffaele Guariniello, l’Associazione familiari delle vittime dell’amianto e il chirurgo Mauro Salizzoni.

L’associazione

«L’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, nel corso di quarant’anni anni – spiegano i promotori del premio – ha cercato di giungere alla verità sulla strage avvenuta nel DC9 Itavia scomparso nel mare di Ustica durante il volo Bologna – Palermo il 27 giugno 1980, contrastando reticenze e deviazioni delle indagini che hanno coinvolto le autorità militari italiane e della NATO. Inizialmente si è ipotizzato che l’incidente fosse causato da un missile esploso nella zona anteriore dell’aereo, ma la relazione del 1992 della Commissione parlamentare delle stragi indicava già le responsabilità di depistaggi delle istituzioni militari. Successivamente, in sede penale, si attesta un coinvolgimento internazionale perché il DC-9 sarebbe stato coinvolto per errore da un missile sparato da un caccia NATO contro un MiG libico in un combattimento aereo, ma il complesso iter processuale non è ancora compiuto. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio a Daria Bonfietti del 2015, ha riaffermato l’impegno nella ricerca della verità e nella memoria delle vittime».
L’Associazione presieduta da Daria Bonfietti, ottenuto il recupero del relitto dell’aereo passeggeri, ha incaricato l’artista francese Christian Boltanski di allestire a Bologna il Museo permanente di Ustica, inaugurato nel 2007.

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