Non esiste neo mamma per cui un semplice giro per negozi con il proprio bebé non costituisca un problema. Basti pensare al cambio del pannolino, specie se il pargolo viene allattato al seno. Capita
Non esiste neo mamma per cui un semplice giro per negozi con il proprio bebé non costituisca un problema. Basti pensare al cambio del pannolino, specie se il pargolo viene allattato al seno. Capita quindi che per evitare inconvenienti, alcune donne preferiscano rinunciare alla passeggiata all'aria aperta per le vie del centro. In alcune città italiane e grazie ad una campagna promossa dall'UNICEF si sta però risolvendo questo problema. La risposta alle esigenze della madre che allatta e del suo piccolo arriva dal "Baby Pit Stop", un servizio fornito gratuitamente dalle attività commerciali che dedicano uno spazio riservato del proprio negozio al "rifornimento" e al "cambio" del piccolo.
A Torino e Milano non si fa fatica a trovare negozi di questo tipo: alla mamma basta buttare un occhio sulla vetrina in cerca del logo UNICEF che promuove l'iniziativa o scaricare l'elenco degli esercizi aderenti da Internet. Se ci si sposta sull'Astigiano il discorso è più complicato. Ad Asti, per ora, nessuna attività ha aderito all'iniziativa. Solo a Nizza Monferrato si trova un punto di Baby Pit Stop, presso il "Rompicapo" negozio di giocattoli e articoli per la prima infanzia in via Tripoli. «Le mamme possono accedere al punto Pit Stop in qualsiasi momento in orario di apertura ?- spiega Barbara Colosso, la titolare -? non c'è obbligo d'acquisto. A disposizione mettiamo un angolo con poltrona e fasciatoio, nascosti da un paravento così chi viene da fuori può occuparsi del suo piccolo, senza dover scappare subito a casa».
Per ottenere il patrocinio Unicef l'attività commerciale deve rispondere a determinati requisiti, primo fra tutti il divieto di vendere prodotti per l'allattamento artificiale come latte in polvere, biberon o ciucci. «Abbiamo scelto questa politica perché l'Unicef sta promuovendo una campagna a favore dell'allattamento al seno. Per questo abbiamo posto tali limitazioni -? spiega Laura Resta, referente Comitato Unicef di Asti -? i punti di Baby Pit Stop si trovano nelle stazioni e negli aeroporti e ora cominciano a diffondersi anche tra i negozi. Speriamo che questa iniziativa coinvolga al più presto anche gli esercenti del capoluogo».