Ancora un’importante tessera nel puzzle della futura offerta culturale di Asti è stata inserita nel cronoprogramma dei Lavori Pubblici con la consegna dei lavori al Museo di Sant’Anastasio, che dureranno circa 600 giorni, nell’ambito del progetto “Vino e Cultura”. Ottenuto il via libera dalla Soprintendenza Archeologica e delle Belle Arti, l’amministrazione Rasero fa un importante passo in avanti nel recupero del complesso architettonico costituente il Lapidario, ora Museo di Sant’Anastasio, un polo museale di elevato interesse artistico e culturale in quanto contiene i resti architettonici della chiesa romanica di Sant’Anastasio, l’omonima cripta di epoca carolingia, e i reperti lapidei medievali provenienti da varie epoche, dal periodo romano al medioevo. Il cantiere servirà a realizzare un’area museale ed espositiva che andrà a completare il nucleo già esistente dell’attuale museo.
«La realizzazione degli interventi – spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Stefania Morra – porterà al completamento di un museo, con l’ampliamento della superficie espositiva e il collegamento con l’area adibita a deposito archeologico e laboratorio di restauro dei reperti. Nei nuovi locali verranno esposti i “reperti” costituenti il Museo Archeologico oggi allestiti nel complesso monumentale di San Pietro e tutta la collezione egizia sempre ivi esistente. Le collezioni in esposizione saranno integrate con parte dei reperti oggi depositati nel magazzino archeologico del museo e con alcuni “materiali” che verranno trasferiti ad Asti dai magazzini dei Musei Reali di Torino e dai depositi del Museo diocesano di Asti».
Sarà la nuova casadella mummia di Asti
Quando tutti i lavori saranno conclusi il nuovo polo museale sarà un vero tempio della cultura, ma anche futura sede della sezione egizia e “nuova casa” dell’ormai famosa Mummia di Asti, “La Signora delle Ninfee”, un sarcofago femminile particolarmente raro e prezioso per la sua decorazione. La “Signora delle Ninfee”, che per decenni è stata conservata al Museo Archeologico insieme ad un’altra mummia, è diventata una vera icona per gli appassionati di egittologia. Vissuta oltre 3 mila anni fa è un pezzo di grande valore storico e con il suo sarcofago diventerà un ulteriore brand culturale e turistico del nostro territorio.
Gli interventi in programma
Nel cantiere appena aperto nel polo di Sant’Anastasio è previsto un restauro conservativo di tutte le murature in mattoni a vista di pareti e volte, la riqualificazione funzionale, gli adeguamenti alla normativa vigente, opere varie edili e impiantistiche per l’eliminazione di tutte le tubazioni a vista con rifacimento e il loro posizionamento sotto il pavimento, a cui si aggiunge il restauro conservativo dei reperti archeologici. L’importo complessivo dei lavori ammonta a 1.292.362 euro e gli stessi sono stati affidati a due ditte locali, Bellio Libero di San Paolo Solbrito e Nicola Restauri Srl di Aramengo.
«Un ulteriore intervento – aggiunge il sindaco Maurizio Rasero – che permette di accrescere e consolidare la funzione attrattiva del polo museale a livello locale e non solo, con lo scopo di potenziare la già ricca e qualificata offerta turistica astigiana».