Per un uomo dalla precisione maniacale come Phileas Fogg, protagonista de “Il giro del mondo in 80 giorni”, 7 minuti in più o in meno avrebbero potuto fare la differenza tra vincere la sua scommessa con gli altri gentiluomini del Reform Club o perdere 20.000 sterline. Specie per quanto riguarda l’orario dei mezzi di trasporti, in primis i treni, Fogg non ammette pressappochismo.
Alla stazione di Asti sono un po’ più di manica larga a giudicare dal ritardo sull’ora segnato dall’enorme orologio posto sulla facciata dell’edificio. Circa 7 minuti, in particolare, il ritardo rispetto all’ora corretta. Pochi per chi non ha nulla da fare, ma tanti per chi deve prendere un treno, magari un pendolare, che guardando l’orologio della stazione potrebbe addirittura credersi in anticipo sui tempi.
Sabato notte le lancette dell’orologio della stazione di Asti sono state portate indietro di un’ora, con il ritorno dell’ora solare, ma in questo caso sarebbero bastati 53 minuti per pareggiare il gap.
Adesso si spera che l’orologio venga sincronizzato correttamente nell’interesse di tutti, non solo pendolari.
[foto Billi]