Il primo degli ambienti è un giardino. Pur trovandosi in un luogo chiuso, suoni e atmosfera contribuiscono ad immergerti in un luogo bucolico, lontano senzaltro dagli eccessi di frenesia della
Il primo degli ambienti è un giardino. Pur trovandosi in un luogo chiuso, suoni e atmosfera contribuiscono ad immergerti in un luogo bucolico, lontano senzaltro dagli eccessi di frenesia della vita moderna. È qui che si possono fare i primi incontri ravvicinati con gli oggetti di uso comune che hanno viaggiato nel tempo di oltre due millenni; strumenti tramite cui il cibo veniva consumato a Pompei e nellItalia antica, in grado di raccontarci come pochi altri le abitudini e la vita dei nostri progenitori. Ci si riuniva nel giardino nei momenti di pausa e tranquillità. Oppure ci si incontrava per cibarsi, a pranzo oppure a cena, in ampie sale da pranzo dotate del celebre triclinio, antesignano sia della poltrona che del letto, e dalla funzione a metà tra entrambi gli arredi, che alla praticità della prima doveva unire il lusso piuttosto epicureo del secondo.
E se è vero che, pur trascorrendo le epoche, ci sono caratteristiche comuni a ogni società umana, indipendentemente dal tempo e luogo in cui essa sorge, è inevitabile riconoscere in questo ambiente una funzione analoga a quella contemporanea: momenti conviviali per approfittare della buona tavola, della reciproca compagnia ma anche, spesso, sedi perfette per riunioni daffari o dialoghi tra uomini di potere. Quelle appena descritte sono due delle stanze che compongono la mostra Alle origini del gusto. Il cibo a Pompei e nellItalia antica, allestita a Palazzo Mazzetti fino al 5 luglio. A promuoverla sono Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Fondazione Palazzo Mazzetti, per la curatela di Adele Campanelli e Alessandro Mandolesi. Unesposizione ricca di suggestioni, che grazie allutilizzo sapiente e mai invadente dellaudiovisivo riesce a riportare in vita testimonianze del nostro passato. E se a farla da padrone sono gli strumenti di uso comune, ampia parte viene dedicata ai prodotti della terra, al loro utilizzo sotto forma di varie ricette e alla loro presenza (o meno: alcuni sarebbero arrivati nella penisola in tempi più recenti) nella dieta degli abitanti dello Stivale in epoca romana.
La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 9,30 alle 19,30. Posta sotto lAlto patronato del Presidente della Repubblica Italiana con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Piemonte e della Provincia di Asti, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Fondazione Palazzo Mazzetti, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta la Soprintendenza speciale per Pompei Ercolano e Stabia, la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e il Comune di Asti; si avvale della collaborazione di Civita per lorganizzazione e la comunicazione; lallestimento è di Percorsi di Luce, il catalogo è edito da Marsilio.