Ad Asti ci sono degli alloggi ATC liberi e non utilizzati? E se così fosse quanti sono? Perché sono vuoti? I consiglieri comunali Anna Bosia e Paolo Crivelli di Uniti per Asti ripropongono
Ad Asti ci sono degli alloggi ATC liberi e non utilizzati? E se così fosse quanti sono? Perché sono vuoti? I consiglieri comunali Anna Bosia e Paolo Crivelli di Uniti per Asti ripropongono lannosa questione delle emergenze abitative e lo fanno presentando uninterrogazione urgente al sindaco Brignolo riportando voci della possibile esistenza di case popolari libere ma non assegnate. Se fosse vero si tratterebbe di uno spreco in una città come Asti dove, secondo i dati forniti dallUnione inquilini, lo scorso anno è stato contato uno sfratto ogni 105 famiglie (il doppio rispetto Roma) con una sentenza di sfratto ogni 25 affittuari.
Le problematiche relative alla casa sono da tempo nellagenda della politica astigiana e sono state oggetto di un Consiglio comunale aperto. E in corso un censimento per conoscere esattamente quanti siano gli alloggi vuoti ma, nel frattempo, le emergenze abitative continuano ad essere numerosissime così come sono tante, circa 700, le famiglie che aspirano ad ottenere una casa popolare. Anche solo la presenza di un paio di alloggi vuoti potrebbe essere vitale per chi ha perso la casa ed è per questo che Uniti per Asti chiede al sindaco non solo di sapere come stanno le cose ma anche aggiornamenti sullo stabile occupato di via Allende, sul riutilizzo dellex Asl di via Orfanotrofio (anchessa occupata) e sullo stabile di corso Volta.
La verità, secondo il presidente dellATC Claudio Campia, è però unaltra. «Smentisco categoricamente che ci possano essere alloggi liberi e non assegnati anche se potrebbero esserci alcune case, in verità molto poche, che sono sfitte perché necessitano di interventi di manutenzione come il rifacimento dei bagni, dei pavimenti o di altro. Lavori che possono durare pochi giorni o più a lungo ma sicuramente lATC non ha abitazioni tenute deliberatamente vuote». Nel corso dellanno lATC consegna al Comune una media di 40/50 alloggi che vengono assegnati secondo la graduatoria o, in parte, per risolvere le emergenze abitative. «Solo in 2 casi si è verificato che abbiamo tenuto liberi degli alloggi perché linquilino era morto e nessun parente ci aveva notificato il decesso. Altre volte – prosegue Campia – ci sono case abitate da persone, magari anziani, che si assentano perché vanno in visita da famigliari. Se continuano a pagare il canone rimangono però titolari dellassegnazione e non possono essere dichiarati decaduti».
Anche lassessore ai Servizi Sociali Piero Vercelli, che oggi incontrerà Campia, esclude lesistenza di case vuote ma aggiunge: «Nelle ultime settimane lATC ha consegnato al Comune 11 alloggi che assegneremo in parte con le graduatorie e in parte per far fronte alle emergenze». La risposta ad Uniti per Asti sarà data in Consiglio comunale ma Anna Bosia e Paolo Crivelli lanciano anche una proposta. «Rivolgendoci allassessore alla Trasparenza e previo accordo con lATC proponiamo di pubblicare on line sul sito di ATC e Comune la disponibilità di alloggi in assegnazione, nonché gli alloggi che si liberano a favore di nuovi soggetti aventi diritto».
Intanto il Comune deve fare fronte alla perdita del dirigente dei Servizi Sociali, Laura Panelli, dichiarata incompatibile per il ruolo già ricoperto come direttrice della Casa di Riposo Città di Asti. In attesa di trovare un nuovo dirigente lincarico è stato affidato al Segretario Generale Giuseppe Goria.
Riccardo Santagati