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Grandi opere

Altri 104 milioni di euro per realizzare il nuovo collegamento Sud/Ovest di Asti

Approvato dal Cipess il contratto di programma siglato tra Governo e Anas – La soddisfazione dell’amministrazione Regionale e del sindaco Rasero

Il collegamento Sud/Ovest di Asti si farà. A dare un ulteriore accelerata verso la realizzazione dell’opera è il contratto di programma siglato tra Governo e Anas, approvato giovedì dal Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), che garantisce al Piemonte quasi 900 milioni di euro per opere considerate strategiche e non più rimandabili.

Tra queste anche il CASO, il collegamento Sud/Ovest che, secondo i proponenti, servirà a rendere più leggero il traffico in città e a muoversi più rapidamente tra il casello di Asti Ovest e la tangenziale est, con collegamento diretto sull’Asti-Cuneo. Il contratto approvato da Cipess mette sul piatto 104 milioni di euro che consentono di avviare l’iter autorizzato per arrivare al finanziamento dell’opera nel 2025.

Già nei giorni scorsi il sindaco di Asti Maurizio Rasero aveva annunciato l’intenzione di convocare un Consiglio comunale per definire, una volta per tutte, quale sarà il tracciato del CASO da affidare all’Anas per i successivi step amministrativi i quali prevedono, tra le altre incombenze, la valutazione di impatto ambientale dell’opera, una successiva Conferenza dei servizi, quindi la progettazione dell’infrastruttura e la gara d’appalto.

La Regione Piemonte aveva già stanziato 40 milioni di euro per la Sud/Ovest e questi nuovi 104 serviranno a coprire i costi del primo lotto, quello che prevede la costruzione del nuovo ponto sul Tanaro, ma anche parte del secondo lotto. L’intera opera si aggirerebbe sui 200 milioni di euro. Si pensa che il primo lotto della Sud/Ovest possa essere cantierato tra la fine del 2026 e il 2027 e che l’infrastruttura possa essere completata entro il 2030.

«Abbiamo lavorato per mesi per definire questo contratto di programma che assegna al Piemonte un pacchetto di opere e risorse in grado di sostenere una delle regioni più produttive d’Europa, dando gambe concrete a opere che il territorio attende da anni e risposte a settori produttivi in crescita che hanno bisogno di infrastrutture moderne e collegamenti», commenta il presidente della Regione Alberto Cirio.

«Nel 2019, quando ci siamo insediati abbiamo trovato una serie di opere bloccate, Asti-Cuneo e Tav in testa, tanti capitoli di finanziamento a zero e un programma di nuovi interventi di viabilità vecchi di oltre 15 anni. Abbiamo sbloccato tanti interventi e lavorato insieme alle Province per determinare le priorità per cui abbiamo individuato risorse concrete», aggiunge l’assessore alle Infrastrutture Marco Gabusi soddisfatto, da astigiano, di poter dare al territorio un’ulteriore conferma della volontà di voler giungere al più presto alla fase esecutiva.

«Il lavoro alla fine viene sempre premiato – osserva il sindaco Rasero – È la risposta per coloro che immaginavano di facciata, ritenendolo insufficiente, il primo stanziamento della regione Piemonte che ringrazio in particolare per l’impegno del presidente Cirio, del vice Carosso e dell’assessore Gabusi il quale, per nostra fortuna, detiene la delega giusta nel momento giusto. Un territorio che vuole crescere ha bisogno di infrastrutture e questa è quella che a noi serve di più anche per diluire il traffico cittadino ed inquinare meno l’aria. Sono felice ed entusiasta. Presto porteremo in Consiglio comunale la pratica per la scelta del tracciato».

Si sceglierà il tracciato giallo?

Tra i cinque tracciati proposti dall’Anas, sembra che l’interesse maggiore del Comune propenda verso il giallo che inizia davanti all’Obi di corso Torino, sulla rotonda già esistente, e si estende lungo il terreno oggi occupato dagli orti comunali in direzione del Borbore. Quest’ultimo viene attraversato su un viadotto lungo 160 metri. Quindi il tragitto oltrepassa una prima zona collinare sfiorando il quartiere Bellavista e la Casa di Cura Sant’Anna, sbucando in una zona pianeggiante a ridosso della ferrovia e del campo volo. Si prevede poi un passaggio su un viadotto lungo 430 metri che porta la strada alla collina di Vallarone dove inizia un tunnel, lungo 1.525 metri circa, che supera Valle San Pietro e Borgomale fino ad una rotonda sulla Sp 8 di corso Alba. Tra Asti e Variglie è prevista la rotonda di collegamento con la viabilità cittadina, nei pressi di un’azienda agricola e non lontano dal campo volo FPV Asti Racing.

Il tracciato giallo continua a sud del Golf Club “Città di Asti” in un campo nei pressi del Tanaro, attraversa il fiume in maniera quasi ortogonale con un nuovo viadotto lungo 1.510 metri e da qui continua in un rettilineo fino a Rocca Schiavino. L’area di arrivo della Sud/Ovest, secondo questa ipotesi, si trova a poche centinaia di metri dalla tangenziale di Asti e dall’inizio dell’Asti-Cuneo. Uno svincolo a più uscite permetterebbe ai mezzi di passare direttamente sull’A33 o di poter percorrere la tangenziale sia verso il Sud Astigiano sia verso la Boana, quindi in direzione di Savona.

[nella foto l’ipotesi del tracciato giallo]

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