21 associazioni che si occupano di ambiente, storia e cultura protestano contro la “Nait ed Dai” organizzata dall’associazione Monferraglia
Porta la firma di 21 associazioni che si occupano di ambiente, storia e cultura la durissima lettera di protesta per la “Nait ed Dai” organizzata dall’associazione Monferraglia che prevede per la notte di sabato e la domenica mattina il passaggio di centinaia di ciclomotori monomarcia condotti da nostalgici e giovani appassionati addobbati con i baffi e vestiti in costume per una goliardica manifestazione.
Il “tour semiserio”, come si legge sulla home page di Monferraglia, toccherà i Comuni di Pino, Passerano Marmorito, Castelnuovo Don Bosco, Montafia e Piovà Massaia. Un’iniziativa che collide con la natura stessa di quel territorio, come sostengono le associazioni che da anni si occupano della tutela e della divulgazione di quanto meglio offre quella zona di Astigiano al nord ovest della provincia.
Il territorio interessato dall’evento motociclistico, si legge nella lunga lettera inviata alle istituzioni e alle autorità competenti per questo tipo di iniziative, è un susseguirsi di dolci colline con un reticolo di valli e presenta ampie zone di boschi alternate a prati e campi coltivati con la presenza disseminata di borghi antichi e piccoli paesi arroccati sulle alture. Si tratta di una zona contraddistinta da una straordinaria qualità sotto il profilo naturalistico e notevoli rarità sul piano paleontologico, ecologico, faunistico, floristico, forestale, paesaggistico, storico, artistico e architettonico.
A supporto di quest’ultima affermazione, i firmatari hanno ricordato l’istituzione della zona di interesse naturalistico e paesistico dei Boschi di Muscandia-Valpinzolo-Santonco, l’ingresso dell’Alto Astigiano nel dossier di candidatura Unesco come sito patrimonio dell’umanità, il finanziamento da parte dell’Unione Europea, attraverso il progetto Leader + di interventi di valorizzazione del patrimonio ambientale, la definizione delle campagne di Passerano come paesaggio bioculturale di prioritario interesse da parte della Facoltà di Agraria di Torino e poi la dichiarazione di notevole interesse pubblico del paesaggio per la frazione Schierano di Passerano. Senza contare i numerosi geositi individuati e classificati dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino e la rete sentieristica regionale che in quella zona ha un ottimo sviluppo.
Biodiversità, presenza di chiese romaniche splendide a partire dall’Abbazia di Vezzolano completano un primo e non esaustivo elenco di “chicche” che poco hanno da spartire con un rumoroso e invasivo evento come quello in programma nel week end che, oltre tutto, si estende anche nelle ore notturne.
«L’irruzione notturna di una moltitudine di ciclomotori rombanti e inquinanti nei sentieri boschivi di quest’area produrrà un violento stress alla fauna selvatica e una pesante interferenza negli equilibri ambientali senza parlare di immagine del territorio che si trasforma da placida campagna collinare a chiassoso luna park». La lettera si chiude con una appello accorato agli amministratori e alle autorità affinchè interdicano il passaggio dei ciclomotori sulle strade sterrate boschive e sui sentieri campestri, limitando il percorso alle strade asfaltate e alle strade in terra che già abitualmente assorbono flussi di veicoli.