Ottant’anni e non sentirli, almeno nella testa e nello spirito, è in questo modo che Arnaldo Malfatto, il noto imprenditore astigiano, affronta l’importante traguardo. Ottant’anni. Due volte quaranta, un secondo nuovo inizio per questo personaggio nato sotto il segno dei gemelli e che dei gemelli ha tante caratteristiche positive, la curiosità, l’intelligenza, la simpatia, l’intraprendenza.
Fondatore di EQSG, l’azienda di import export a livello mondiale, dove lavorano i figli e i nipoti, fu tra i primi importatori dalla Cina “era il 1982 – ricorda Arnaldo Malfatto – quando partii per Hong Kong, poi per Taiwan e nonostante molti mi dessero del matto ci sono ritornato per trent’anni”. L’intuizione giusta che lo ha portato a costruire un grande futuro, tanto da essere premiato, nel 2014, con l’Erca d’Argento, un prestigioso riconoscimento che la città di Nizza Monferrato conferisce dal 1978 ai nicesi che si sono distinti “fuori porta”.
Ottant’anni di lavoro e di amore per una famiglia bellissima che insieme alla moglie Luciana, accanita giocatrice di burraco come lui, ha saputo mantenere unita e felice ma anche ottant’anni di amore e generosità verso il prossimo; a lui e a Piero Chiesa, infatti, si deve la nascita nel 2011 della onlus “One More Life”. “In precedenza, facevo già beneficenza per conto mio – racconta Arnaldo – poi con Piero e con l’aiuto dei miei figli abbiamo creato questo progetto per la popolazione del Ruanda paese in cui attualmente, grazie anche alla generosità di tanta gente, aiutiamo oltre cinquecento persone”.
E poi c’è il magazzino solidale di Viale Pilone dove si possono portare oggetti, elettrodomestici o mobili che i volontari di “One More Life” destinano a famiglie bisognose “prima raccoglievamo anche indumenti – sottolinea Arny, nome con cui l’imprenditore è famigliarmente chiamato – cosa che non avviene più dopo l’emergenza sanitaria inoltre – aggiunge con orgoglio – da qualche anno collaboriamo con la mensa sociale, attività che considero il nostro fiore all’occhiello.” Ottant’anni dunque, e allora auguri. Ma auguri che questi, siano stati soltanto i primi.