Sono passati 7 mesi dall’ultima denuncia sullo stato di degrado in cui versa il polo archeologico delle Antiche Mura di Asti, ma nulla è cambiato. Solo l’erba, nel frattempo, è cresciuta (come capita nei parchi e nei giardini) rendendo il percorso turistico e storico delle Mura solo più “avventuroso”. Tante le segnalazioni giunte al giornale che chiedono al Comune di intervenire per tagliere l’erba in tutta l’area delle Mura, ma il problema va ben oltre l’altezza, pur eccessiva, dell’erba.
A settembre a denunciare pubblicamente lo stato di abbandono, degrado e sporcizia in cui versavano le Antiche Mura, specialmente nel tragitto compreso tra i campi da tennis e via Giobert, era stata la consigliera di Uniti si può Vittoria Briccarello. Uno stato di abbandono e incuria molto grave che Briccarello aveva descritto, punto per punto, in un’interpellanza al sindaco Rasero. Purtroppo, nonostante l’indignazione della consigliera e le perplessità che si possono vedere negli occhi dei turisti in transito lungo le Antiche Mura, la situazione continua a essere piuttosto infelice. Nel 2001 fu avviato dal Comune di Asti un cantiere di restauro e in tale circostanza furono anche condotti sondaggi archeologici da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte.
«In particolare, nel corso dell’indagine, – ricorda Luca Campini ricercatore di storia e sigillografia medievale – in un tratto ubicato tra il Bastione della Maddalena e piazza Lugano gli scavi archeologici condotti tra 2006 e 2007 hanno rivelato i resti di una struttura muraria difensiva di origine altomedievale, pertanto più antica del circuito medievale duecentesco tutt’oggi visibile». Insomma, si sta parlando di un’area storica e culturale unica per la nostra città a pochi passi dalla Cattedrale e a ridosso dell’ex cimitero cittadino.
Oggi le transenne del cantiere, sotto le arcate delle Mura, sono in parte abbattute, in parte forzate, segno di evidenti bivacchi notturni. Ci sono resti di staccionate in legno spaccate, da cui fuoriescono lunghi chiodi che potrebbero rappresentare un pericolo per chi dovesse avvicinarsi e inciampare lungo la scarpata, ma in generale tutta l’area è davvero un brutto biglietto da visita per una città che punta al turismo come nuovo indotto economico.
Per quanto riguarda l’erba, la richiesta è sempre la stessa: tagliarla e in fretta anche alla luce dell’ordinanza del sindaco con la quale si invitano i cittadini a mettere in atto una serie di azioni mirate per limitare il più possibile la proliferazione della zanzara tigre e casi di di West Nile Virus.