E’ da giovedì della scorsa settimana che la filiale Unicredit di viale alla Vittoria è “assediata”, durante tutto l’arco di apertura degli uffici in mattinata da persone che aspettano pazientemente in coda fin sul marciapiede.
L’improvvisa impennata di affluenza di utenti è dovuta all’invio di circa 3600 assegni di rimborso, anticipati da una comunicazione della multiutility dell’Asp, ad altrettanti cittadini a seguito dei conteggi sul cosiddetto “bonus idrico”.
Si tratta di un’agevolazione fiscale, voluta dal Ministro dell’Ambiente, che prevede agevolazioni e sconti sulle bollette idriche per le famiglie in situazioni di disagio.
Ad emettere tutti i rimborsi è stata proprio l’Unicredit e l’affollamento alla sua filiale è dovuta al fatto che molti dei destinatari non sono intestatari di conti correnti bancari. Neanche presso altri istituti.
Se così fosse, potrebbero versarli nelle varie banche presso le quali hanno i conti, attendendo l’iter normale previsto per ogni assegno.
Visto che molti utenti invece appartengono a fasce deboli che non sempre sono titolari di conto corrente bancario oppure hanno fretta di incassare il rimborso, la via più breve è quella di presentarsi direttamente alla casa dell’istituto che ha emesso l’assegno, l’Unicredit appunto, e ritirare in contanti.
Ad Asti, nonostante siano presenti due filiali dell’Unicredit, in corso Alfieri e in viale alla Vittoria, solo in quest’ultima è presente la cassa aperta al pubblico.
Il bonus è uguale per tutti: 104 euro al quale togliere i quasi 8 euro di commissioni di incasso richiesti da Unicredit.
«Incassare quell’assegno è un inferno – dice Roberta C., una delle destinatarie dell’agevolazione – Sono andata due giorni di seguito, alle 7 del mattino per non dover aspettare troppo e avevo già almeno 10 persone davanti a me. Non riuscite neppure ad immaginare le liti e le questioni che nascevano fra la gente in attesa. Tutti arrabbiati, tutti nervosi e a farne le spese sono l’usciere che, anche lui sotto il sole, deve far mantenere la calma e i clienti della banca che, anche solo per fare un prelievo al bancomat interno, devono fendere il muro di persone, spesso ineducate, giustificandosi con tutti quelli che li insultano perchè pensano che vogliano passare davanti.
Ma anche la banca, dal canto suo – prosegue la testimonianza – fa andare lì due volte: una per prendere l’appuntamento (di cui pochissimi sanno e che è anch’esso fonte di imprecazioni e nervosismi) e l’altra per incassare l’assegno. E tutto questo tenendo conto che non sono state previste corsie preferenziali per anziani, donne incinte, donne con bambini piccoli al seguito, disabili. Tutti indifferentemente ad aspettare al sole per ore».
Una situazione che, nonostante la banca abbia reclutato altro personale per la filiale di viale alla Vittoria, sembra destinata a durare fino all’incasso di tutti i 3600 assegni.
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Superprestige
- 5 Ottobre 2024
- Massimo Elia