Erbaccia alta oltre un metro e mezzo che assedia lapidi e tombe private, cappelle in evidente stato di abbandono, se non “decadute”, altre aperte, danneggiate, porzioni di antiche lapidi a pezzi o lasciate per terra. Questa è la situazione che si vede camminando nel cimitero di viale don Bianco, nel “Nuovo Scomparto” (che a discapito del nome ospita tombe antiche) proprio davanti alla campata monumentale. Una situazione che diversi lettori hanno segnalato chiedendo come sia possibile che una parte storica del nostro cimitero sia ridotta in quel modo.
Stando ai cartelli esposti, molte concessioni sono decadute e nessuno erede si è fatto avanti per chiederne il rinnovo. Dallo stato in cui versano le tombe pare che non ci sia più nessuno che ne curi la manutenzione e questo, di fatto, le rende abbandonate. Rifugio per diversi gatti della colonia felina, le tombe abbandonate evocano i racconti di Edgar Allan Poe, ma davvero nessuno deve intervenire?
È l’articolo 90 del Regolamento comunale di Polizia Mortuaria che intima ai concessionari, ai discendenti, eredi o legatari di “provvedere per tutta la durata della concessione a conservare le sepolture private, in ogni loro parte, in decoroso stato di manutenzione, provvedendo ai restauri e al rinnovo delle parti degradate, alla conservazione dei tumuli in terra e alla pulizia delle tombe e dei monumenti”.
Lo stesso recita inoltre che, in caso di mancanze da parte del concessionario e degli aventi causa, “il Comune, previa diffida, provvede all’esecuzione delle opere a spese dei suddetti proprietari”. Se i titolari non risultano reperibili, si può attivare la procedura di decadenza, ma come spiegato dall’art. 100, “nelle sepolture private (edicole, campi a sterro, campetti di inumazione, ecc.) le piante o gli arbusti ornamentali che fuoriescono dalla proiezione del lotto, che ostruiscano passaggi o che arrechino danno ai lotti limitrofi, potranno essere potati o se del caso estirpati, senza alcun preavviso al proprietario, e a insindacabile giudizio del responsabile di custodia del cimitero”.
Abbiamo chiesto informazioni al consigliere comunale delegato ai cimiteri Piero Ferrero con cui abbiamo effettuato un sopralluogo sul posto. «Il problema c’è, non ci sono dubbi, ma bisogna considerare che da un lato abbiamo molte tombe date in concessione dove non viene fatta la manutenzione e, in quel caso, bisogna avvisare i concessionari affinché osservino le prescrizioni, – spiega – Dall’altro ci sono molte tombe decadute che stiamo provando a dare nuovamente in concessione trovando difficoltà per i vincoli e le prescrizioni imposti dalla Soprintendenza».
Chi vuole prendere in concessione una tomba decaduta deve, come richiede la Soprintendenza, preservare i manufatti storici al suo interno, non può alterare più di tanto la forma della stessa e deve osservare altre limitazioni. Vincoli che, al di là del costo dell’operazione, fanno desistere anche chi ha le migliori intenzioni. Così le cappelle rimangono abbandonate per anni, nel degrado. «Io mi prendo l’impegno che le tombe di nostra proprietà, quelle con la concessione decaduta, saranno pulite dalle erbacce entro novembre, ma farò scrivere ai concessionari ancora esistenti di fare la manutenzione, o di affidarla al gestore. Nel caso non rispondessero, applicheremo il Regolamento, faremo noi gli sfalci e ci faremo ripagare l’intervento, magari tramite le votive. Purtroppo ogni anno è sempre peggio, – conclude Ferrero – mi occupo di cimiteri da sei anni e un tempo questi casi erano davvero pochi; adesso, per varie ragioni, i casi aumentano sempre di più».