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Attualità

Asti, l’idea della CGIL: “Mettiamo i pazienti Covid nell’area dismessa della Casa di Riposo”

Non potendo andare nell’ex Clinica San Giuseppe si guarda al Maina e, una volta finita l’emergenza, si avrebbe una zona da destinare a Hospice

Asti: la CGIL suggerisce di mettere i pazienti Covid nell’area dismessa del Maina

Mentre tra Asti e Torino non si placa la querelle sul mancato trasferimento di quaranta pazienti Covid nell’ex Clinica San Giuseppe così da liberare interi reparti dell’ospedale, decisione bloccata dall’assessorato alla Sanità regionale per motivi di sicurezza, arriva la proposta della CGIL di trasferirli in un’area dismessa della Casa di Riposo.

Area, sia chiaro, ben separata e senza alcun contatto con il resto della struttura, ma adeguata con tutte le prescrizioni di sicurezza e con operatori dedicati che svolgerebbero il loro lavoro esclusivamente tra i malati di Covid.

“L’area in questione, una volta ristrutturata, avrebbe tutte le caratteristiche previste per la gestione collegata al Covid: – scrivono i sindacalisti Luca Quagliotti (segretario generale), Francesca De Laude (segreteria CGIL), Piero Coltella (SPI CGIL Asti) e Roberto Gabriele (FP CGIL) –  entrate separate, reparti attrezzati, spazi circoscritti, possibilità di creare reparti Covid e post Covid isolati. A questo aggiungiamo, ovviamente, che anche il personale sarebbe dedicato solo a questo tipo di ospiti, non entrando in contatto con altri ospiti della Casa di riposo. Si potrebbe obiettare che si tratterebbe di un doppione rispetto ai dell’ex Clinica San Giuseppe, ma in realtà non sarebbe così, in quanto l’Asl è alla ricerca di altri posti in cui ricollocare i pazienti dimessi da Covid e tale richiesta è stata avanzata anche a strutture fuori Provincia”.

Finita l’emergenza si riconverta in Hospice e area post-acuzie

Per i sindacati l’investimento non sarebbe temporaneo: “Finita l’emergenza Covid quegli spazi potrebbero essere riutilizzati per la creazione di reparti Hospice e post-acuzie e garantirebbe alla Città di Asti certezze sul futuro. Non siamo, invece, d’accordo in merito allo spostamento di pazienti alle OGR di Torino, così come proposto dall’assessore regionale alla Sanità Icardi; una mossa, a nostro avviso, evidentemente dettata dalla necessità di giustificare una struttura che è molto costata alla comunità e che, di fatto, è poco utilizzabile. Ciò che oggi possiamo fare è, invece, costruire un futuro per una risposta sanitaria post-ospedaliera e di qualità all’interno del Comune di Asti, sarebbe un delitto sprecarla”.

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