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Asti Pride
Attualità

Asti Pride: svelati percorso e dettagli dell’evento

Il corteo partirà da piazza del Palio e arriverà in piazza San Giuseppe – Il sindaco Rasero: “Auguro ogni fortuna a questa iniziativa”

Perché ci sarà l’Asti Pride?

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Lo sancisce l’art. 3 della Costituzione Italiana, lo stesso che gli organizzatori dell’Asti Pride hanno più volte ricordato durante la conferenza stampa sull’evento che si svolgerà il prossimo 6 luglio. “Chiediamo che si dia piena applicazione all’art. 3 della Carta e non solo rispetto agli omosessuali, ma per tutti i cittadini – commenta Stefano Bego, referente ARCI, Asti Langhe e Roero – Chiediamo leggi contro la transfobia, riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso, al di là della legge sulle Unioni Civili che ha solo in parte colmato il divario, e anche che le coppie LGBTQI possano accedere alle adozioni”.

Le richieste della comunità LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersex) sono ciò che muove la macchina organizzativa dei Pride di ogni città, ma a monte di tutto ci sono i famosi moti di Stonewall, avvenuti a New York nel 1969, quando la comunità omosessuale della Grande Mela iniziò a ribellarsi alle violenze, alle discriminazioni e ai soprusi subiti anche dalle forze dell’ordine locali.

Il percorso del Pride di Asti

Sono passati 50 anni da Stonewall e Asti, sabato 6 luglio, avrà il suo Pride. I dettagli della manifestazione sono stati presentati sabato mattina in Sala Pastrone dagli organizzatori. Tra loro Patrizio Onori (CGIL Nuovi Diritti), Vittoria Briccarello (associazione Love is Love – Arcigay Asti) e Stefano Bego (Comitato ARCI). A promuovere il Pride di Asti anche realtà locali che collaboreranno con i promotori dell’iniziativa nella campagna di avvicinamento al 6 luglio. Tra queste Fuori Luogo dove si terrà, sabato prossimo 23 marzo, la tappa astigiana del Lovers tour in collaborazione con il Lovers Film Festival – Torino Lgbtqi Visions.

Durante la conferenza stampa è stato svelato il percorso del Pride che, almeno in un primo tempo, sembrava indirizzato verso l’ex Caserma Colli di Felizzano anziché il centro storico. Paletti dati dall’amministrazione, ma che poi sono stati ridiscussi insieme al questore e ai promotori dell’evento. Alla fine è stata trovata una soluzione che ha messo d’accordo tutti: il Pride partirà da piazza del Palio e procederà in corso Einaudi, piazza Alfieri (dove si terrà una prima sosta per omaggiare Vittorio Alfieri, brand del Pride con il claim “Volli, sempre volli, fortissimamente volli”), corso Alfieri, piazza Roma (dove si svolgerà la seconda sosta per ricordare il giovanissimo Miguel, 19 anni, attivista della comunità LGBTQI e vittima di aggressione sessuale nei giardini Alganon, suicidatosi dopo pochi mesi da quel fatto), via Roero con chiusura del corteo in piazza San Giuseppe. Qui ci saranno gli interventi ufficiali del Pride e altri momenti inseriti nel programma dell’evento. La sfilata inizierà alle 17 e durerà poco meno di 2 ore. La stessa sera si svolgerà AstiMusica che, pur indipendente dal Pride, dovrebbe ospitare una cantante molto apprezzata anche dalla comunità LGBTQI e il cui nome sarà ufficializzato fra qualche giorno.

“Sarà un Pride potente e dirompente”

Potente e dirompente: questi i due aggettivi usati dagli organizzatori per definire il primo Asti Pride che raccogliere il testimone di Alba Pride  in una sorta di staffetta che dovrebbe portare le due città, già unite dalla promozione turistica e dall’UNESCO, ad alternarsi nell’organizzazione dell’evento nel sud Piemonte.

“D’altro canto la citazione di Alfieri, “Volli, sempre volli, fortissimamente volli”, la dice lunga sulla volontà e caparbietà con cui la comunità LGBTQI porta avanti le battaglie e le rivendicazioni civili – spiega Patrizio Onori – Quando ci chiedono i motivi di un Pride nel 2019, noi rispondiamo ricordando i dati sull’ordinaria omofobia che avviene tutti i giorni. Qui, in conferenza stampa, abbiamo portato dei caschetti, di tutti i tipi, non per ironizzare sul sindaco che nella Giunta del famoso patrocinio aveva portato un paio di guantoni da boxe, ma perché questi caschetti sono indossati tutti i giorni da chi fa parte della comunità LGBTQI perché stigmatizzato socialmente, ma a volte anche aggredito fisicamente”.

Vittoria Briccarello ha invece evidenziato l’importanza di poter organizzare Pride anche nelle città di provincia, dove sulle questioni care alla comunità gay si parla ancora poco. “E’ un piccolo miracolo che sta avvenendo in questi anni – commenta la referente dell’associazione “Love is Love” – e a livello locale abbiamo delle richieste importanti: chiediamo al Comune di aderire alla rete Ready che unisce le istituzioni in una campagna di sensibilizzazione e contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale; poi di entrare nelle scuole per sensibilizzare gli studenti, dalle scuole inferiori alle superiori, su tematiche che riguardano il bullismo omofobico e transfobico; infine vogliamo parlare di integrazione, tema caldissimo di questi ultimi anni. Abbiamo istituito uno sportello migranti con educatori e psicologi per ascoltare e aiutare i migranti che hanno subito vere e proprie torture nei Paesi d’origine perché omosessuali”.

Già altre quattro città piemontesi hanno in programma altrettanti Pride tra la primavera e l’estate (Vercelli, Alessandria, Torino e Novara) e Asti si aggiunge dopo mesi di confronto con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco di centrodestra Maurizio Rasero.

Rasero: “Ho fatto bene a concedervi il patrocinio”

Lo stesso sindaco Rasero ha partecipato alla presentazione dell’Asti Pride e, prendendo la parola davanti a diversi suoi assessori (Pietragalla, Bologna, Imerito) e al presidente del Consiglio Boccia, ha ribadito di essere “convinto di aver fatto bene a concedere il patrocinio assumendomi la responsabilità del caso”.

“Ad Asti abbiamo avviato il nodo antidiscriminazione, andiamo nelle scuole per sensibilizzare gli studenti contro gli episodi di bullismo, poi non possiamo perdere la faccia quando si tratta di atti concreti e di tradurre in pratica ciò che sosteniamo a parole. Non posso permettere – aggiunge il sindaco – che nella mia città non possa essere riconosciuto il diritto a manifestare perché Asti sarà sempre di più la città del rispetto e della tolleranza. Il 6 luglio verrò a portare il saluto della città e auguro ogni fortuna a questa iniziativa sperando che sia una bella giornata e che il corteo non abbia eccessi di nessun genere, così da dimostrare a chi è contrario che non c’era motivo di preoccuparsi”.

Obiettivo degli organizzatori: raccogliere 5.000 euro

Al di là del patrocinio, l’Asti Pride non otterrà finanziamenti pubblici, ma sarà completamente autofinanziato grazie a sponsor e alla raccolta fondi avviata in rete sul sito Buonacausa.org dove chiunque può contribuire per le spese organizzative. Sono già disponibili vari gadget (magliette, canotte, spille) la cui vendita alimenterà il fondo destinato alle spese e a maggio si svolgerà una lotteria a premi, “Artisti per il Pride”, dove si potranno vincere 23 opere create da artisti astigiani pronti a sostenere l’evento. Ma saranno diversi i momenti sul tema che accompagneranno gli astigiani lungo i quasi 4 mesi che li separano dal Pride. Il primo, a ingresso gratuito, si svolgerà a Fuori Luogo il 23 marzo: il programma della serata prevede la proiezione del cortometraggio “Odio il rosa” della regista Margherita Ferri a cui seguirà “Watch Without Prejudice vol. 1 – un video tributo a George Michael” un vero e proprio “documentario dal vivo” curato del musicteller Federico Sacchi, un omaggio al cantante inglese recentemente scomparso a 20 anni dal suo coming out.

Per mettersi in contatto con gli organizzatori dell’Asti Pride è possibile inviare una mail a astipride2019@gmail.com o collegarsi alla pagina Facebook @AstiPride2019.

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Una risposta

  1. È bello ke anke Asti abbia il suo gay pride,mi auguro solo ke i cittadini capiscano il senso della manifestazione.Purtroppo gli omofobi sono tanti,ancora troppi…soprattto tra i cosiddetti uomini veri (lo so x esperienza parlandone coi colleghi ).Mi auguro ke sia una bella festa e ke ogniuno possa dimostrare quello ke è veramente,senza ostentazione.

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