Sembra esserci all’orizzonte un lieto fine anche per il “pecoro Artù” e i suoi sei compagni sotto sfratto dall’ovile situato in frazione Palucco.
Una lunga e complessa vicenda che è approdata in tribunale e che ha visto soccombere la donna che, insieme al figlio del proprietario formale del gregge, si occupa regolarmente del benessere di Artù e amici.
Per molti mesi è stato cercato un luogo alternativo in cui trasferire il gregge per lasciare libero il piccolo appezzamento davanti alla pizzeria Villa Fernanda.

Ma a causa di una fragilità genetica di Artù e di un’altra pecora, non era possibile far convivere il piccolo gregge con altri ovini. La necesssità poi di trovare un luogo vicino ad Asti, non troppo isolato, sano, asciutto, ombreggiato e facilmente difendibile dagli attacchi dei lupi e dai furti degli umani, ha reso difficilissima la ricerca.
Intanto i tempi della giustizia sono andati avanti e a metà maggio l’ufficiale giudiziario è tornato all’ovile di Artù per verificare che lo sgombero non era ancora avvenuto. Il proprietario del terreno ha ottenuto le chiavi del recinto per tornare in possesso del suo bene che rimane però occupato dagli animali.
Ma nei giorni scorsi è arrivata una bella notizia. Dopo tanto cercare, una famiglia che vive sulle colline intorno ad Asti, a Variglie, si è offerta di ospitare Artù e i suoi compagni.

Ha firmato formale dichiarazione di impegno e si attende ora solo che il meteo regali qualche giorno clemente per poter fare il trasloco di ovile, stalla e recinzione antilupo.

Intanto ieri è tornato l’ufficiale giudiziario che, a fronte dell’impegno ufficiale, ha ancora dato tempo alla comproprietaria del gregge fino a fine giugno per fare il trasloco.