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«Autostrade, rincari contro imprese e cittadini»
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«Autostrade, rincari contro imprese e cittadini»

Ad intervenire contro gli incrementi in vigore dal 1° gennaio due esponenti dell’associazione di categoria Confartigianato: Davide Marino, referente regionale dei trasportatori, e Giovanni Rosso, presidente provinciale degli autotrasportatori

Polemica sui nuovi aumenti dei pedaggi autostradali. Ad intervenire contro gli incrementi in vigore dal 1° gennaio due esponenti dell’associazione di categoria Confartigianato: Davide Marino, referente regionale dei trasportatori, e Giovanni Rosso, presidente provinciale degli autotrasportatori.

«Dal 1° gennaio – affermano – sono entrati in vigore gli adeguamenti delle tariffe di pedaggio autostradale, in costante aumento. Infatti dal 1999, anno in cui la società venne privatizzata, le tariffe al casello sono salite mediamente in Italia del 75%, in particolare sulla A4».

«Quest‘a’ultima tratta – prosegue Davide Marino –ha ancora una poco invidiabile posizione di privilegio. Nel 2010 i rincari della A4 avevano superato il 15%, nel 2011 hanno sfiorato il 12%, nel 2012 si sono attestati oltre il 6%,. Quindi nel 2013 l’aumento annunciato è stato del 3%, nel 2014 l’incremento è stato pari al 5,27%, contro una media degli aumenti del 3,9% circa. E ancora, nel 2015 la media degli aumenti registrati è stata dell’1,32%, con la Torino-Milano quasi in linea con un incremento dell’1,5%. In pratica i pedaggi dei tratti autostradali A4 dal 2003 al 2016 sono aumentati del 187% e l’inizio del nuovo anno ha portato un ulteriore incremento di costi pari al 6,64%».

I due esponenti di Confartigianato sottolineano anche un aumento significativo del 5,71% della Torino – Frejus, del 8,34 % della Torino-Milano e dell’1,72% della Torino Ivrea Valle d’Aosta. «In particolare il tratto tra Aosta e Morgex gestito dalla Rav (Raccordo autostradale Valle d’Aosta) – affermano – ha subito un aumento di oltre il 52%, passando dai precedenti 5,60 euro agli attuali 8,40 per poco più di 31 km di autostrada».

«Si tratta di aumenti che danneggiano imprese e persone: imprese che devono muoversi per lavoro e che si vedranno ricaricare sui costi di materiali e servizi gli aumentati pedaggi; e i pendolari che quotidianamente percorrono le tratte autostradali per lavoro».

Parole di critica anche da parte di Giovanni Rosso. «L’aumento delle tariffe va ad incidere pesantemente sull’autotrasporto, già in difficoltà per costi di esercizio elevati, tariffe che non arginano gli oneri delle imprese, costo del lavoro in aumento e concorrenza degli stranieri. Gli aumenti decisi non tengono conto dell’andamento del mercato e della situazione di crisi economica che le imprese stanno attraversando. Sono decisioni prese sulla pelle degli utenti senza che migliorino i servizi offerti e nonostante i numerosi cantieri continuamente presenti sulla tratta».

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