Ha al suo attivo oltre 10 milioni di pasti distribuiti e l'assistenza a più di 120mila persone. Parliamo del Banco alimentare del Piemonte di cui è statao presentato, venerdì
Ha al suo attivo oltre 10 milioni di pasti distribuiti e l'assistenza a più di 120mila persone. Parliamo del Banco alimentare del Piemonte di cui è statao presentato, venerdì all'Università, il bilancio sociale 2014. L'incontro ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente regionale dell'associazione, Salvatore Collarino, e del direttore del Banco alimentare astigiano, Giuseppe Ferrero, e la presenza di numerosi rappresentanti del mondo della politica e del volontariato.
«Crediamo sempre più nell'opera del Banco, pur in questi tempi così difficili ?- ha affermato Ferrero -? perché notiamo una diffusa partecipazione all'opera di carità rappresentata dal Banco stesso, dalla Fondazione CrAsti che ci sostiene economicamente ai volontari, alpini e non, che non si tirano mai indietro; dai donatori di alimenti (industrie e grande distribuzione organizzata) alle suore della Mensa comunale cui conferiamo le scorte».
Il presidente Collarino ha poi ricordato che «il primo Banco alimentare nasce a Phoenix, in Arizona, nel 1967, per opera di Johnn Van Hengel, volontario di una mensa per i poveri. Nel 1989 inizia ad operare anche in Italia (nel 1993 in Piemonte), in seguito all'incontro fra monsignor Luigi Giussani e Danilo Fossati, fondatore della Star. Nel 1997 nasce l'idea della giornata della Colletta alimentare, fissata nell'ultimo sabato di novembre, mentre nel 2005 si aprirono i magazzini di Fossano e di Asti e nel 2007 viene avviato il progetto fresco, per il ritiro dell'invenduto a breve scadenza».
Ad oggi, il Banco alimentare piemontese ha distribuito 10.200.000 pasti equivalenti e assistito 120.400 persone; si avvale dell'opera di 7 dipendenti e 260 volontari, con 13 automezzi e 4.415 mq di magazzini e conta sul sostegno di 7 aziende donatrici di alimenti, 179 supermercati donatori di alimenti e sostiene 598 strutture caritative accreditate. In riferimento al testo evangelico e alle recenti esortazioni di Papa Francesco, nel corso del convegno è stata ribadita «l'assurdità della cultura dello spreco che contrasta con il senso di giustizia e di rispetto dell'ambiente, sovente forzato dal consumismo a produrre cibo che finirà per essere gettato, al solo fine del profitto. Nell'era del consumismo, la fame è ancora una scandalosa attualità, anche in Italia, dove ogni anno migliaia di famiglie ricorrono agli aiuti distribuiti dal Banco alimentare; è segno di cultura e giustizia ridurre gli sprechi e tutelare l'ambiente, com'è stato anche ribadito dalla "Carta di Milano" scaturita da Expo 2015».
Renato Romagnoli