Di primo acchito parrebbe un abbinamento quantomeno azzardato. I profumi, invece, si fondono, l’amalgama è sorprendente. Agliano ha dedicato al merluzzo norvegese di qualità la giornata d’apertura di Barbera Unplugged, evento primaverile spostato in autunno causa pandemia.
Pesce del Mare di Barends declinato nella sua versione più conosciuta, il baccalà. «Anche se la confusione, in Italia, tra baccalà e stoccafisso è ancora forte e il consumatore fa difficoltà a distinguere tra le due tipologie di pesce» ha spiegato Gunvar Lenhard Wie, direttore della Norvegian Seafood Council nel nostro Paese. Con lui Umberto Del Nobile, sous chef del ristorante “Piazza Duomo” di Alba, e Filippo Mobrici, presidente del Consorzio del Barbera e dei vini del Monferrato. Damigella d’onore la Barbera in versione affinamento in acciaio. «Conserva la giusta acidità per stringersi al pesce e compendiarlo» è stato il commento di Caludio Dacasto, produttore aglianese.
A comporre il baccalà in sei versioni gli studenti delle scuole alberghiere delle Colline Astigiane di Agliano, Accademia Alberghiera di Alba e CIOFS-FP Piemonte di Alessandria. Il risultato è stato sorprendente: valorizzazione del prodotto base, l’abbinamento con le colture del territorio, la leggiadria degli accostamenti hanno conquistato sia la giuria tecnica sia dei giornalisti.
Con la Barbera che ha accompagnato in modo leggiadro ogni portata. Alla fine l’hanno spuntata, e non per campanilismo, i due studenti-cuochi dell’Alberghiera di Agliano. «Ma il livello è stato altissimo» è il giudizio dell’importatore norvegese. In attesa della Barbera Fish Festival del 2022. «Ricominciamo» hanno sottolineato il sindaco Marco Biglia e la presidente dell’Alberghiero Annalisa Conti.