Pesanti critiche al bilancio
«Ci amareggia assistere a questo scaricabarile, tra destra e sinistra, nel quale nessuno si prende la responsabilità di aver fatto affondare Asti. Noi del Movimento 5 Stelle, primo partito di opposizione, abbiamo invece presentato 64 emendamenti per cercare di migliorare questo bilancio che fa acqua da tutte le parti». Così i pentastellati astigiani vanno all’attacco sui conti del Comune e a pochi giorni dalla discussione che si terrà in Consiglio. Per il M5S «il bilancio colpisce le famiglie e i cittadini onesti, anziché gli evasori, senza tentare di ridurre gli sprechi e i costi inutili».
Sicurezza: è davvero una priorità?
«A pagare saranno sempre i soliti – aggiunge il capogruppo Massimo Cerruti – e chi fa il furbo non verrà toccato. Non dimentichiamo, inoltre, che questo bilancio riesce a decimare le risorse destinate al sociale colpendo il ceto medio e i bisogni essenziali dei cittadini». Il Movimento fa i conti in tasca al Comune, settore per settore, ma si sofferma prevalentemente su quelli che considera dei controsenso rispetto alle promesse elettorali e ai temi che il sindaco aveva annunciato come prioritari. «A cominciare dalla sicurezza – puntualizza il consigliere Cerruti – per la quale non è stato inserito 1 euro in più rispetto al precedente bilancio del centrosinistra, dove manca la tolleranza zero contro gli abusivismi edilizi e sul monitoraggio delle criticità. Noi suggeriamo una convenzione con la Finanza per verificare che i residenti nei campi rom adempiano ai loro obblighi fiscali nei confronti del Comune e, con un nostro emendamento, vogliamo dare 500.000 euro per la polizia locale e amministrativa».
I tagli al sociale
A costo zero i 5 Stelle suggeriscono anche il recupero dei chioschi e delle edicole abbandonate come presidio del territorio. Il consigliere Giorgio Spata, insieme all’attivista Rinaldo Russo, solleva poi la questione del maxi stanziamento per le associazioni spalmato su 3 anni. «Si passa da 1.500 euro a 1.600.000 euro, ovvero 571.000 euro annuali. Ma chi sono questi beneficiari? Cosa dovrebbero fare per conto del Comune? Perché l’assessore Cotto, che immaginiamo abbia visto i tagli subiti al settore servizi sociali, ha avallato questa decisione?».
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Riccardo Santagati