Un anno fa la rampa per Giulia
Ogni buon seme attecchisce: una regola d’oro che vale per la natura e vale anche per gli uomini.
Giusto un anno fa si teneva la festa di presentazione e benedizione della nuova rampa di legno per il gioco della boccia paralimpica regalata dal falegname astigiano Zanchetta a Giulia, giovane e promettente atleta affetta da una grave disabilità che aveva trovato nel gioco delle bocce uno sport adatto alle sue limitazioni di movimento.
La rampa, confezionata “su misura” per la ragazzina, è stata realizzata in modo da consentirle di sganciare la boccia con il piede sinistro, unica parte del corpo che riesce a controllare con sicurezza.
Accanto a Giulia arriva Sara
Il suo esempio di sport oltre la disabilità, anche le più gravi, ha fatto proseliti.
Da qualche settimana, infatti, ad affiancare Giulia alle sedute di allenamento al Circolo Sportivo Don Bosticco che ha istituito la sezione della boccia paralimpica c’è un’altra promettente atleta, Sara, 13 anni, colpita da grave tetraparesi.
Ospite di una casa famiglia di Monale, Sara ha pochissima autonomia di movimento con le braccia, per nulla con le gambe ma controlla bene i movimenti del capo.
Può giocare con un punzone sul caschetto
E tanto basta per cominciare a giocare alla boccia paralimpica, perché attraverso un “punzone” applicato sul caschetto da indossare durante allenamenti e gare, è in grado di decidere autonomamente il momento dello sgancio della boccia che, attraverso la discesa lungo la rampa, va a posizionarsi sul campo.
Sia per Giulia che per Sara è fondamentale l’aiuto delle assistenti di campo, spesso loro amiche, compagne di scuola o volontarie: sono loro che, sotto “dettatura” delle atlete orientano la rampa prima del tocco finale che è quello del lancio della boccia totalmente affidato alle ragazzine sedute in sedia a rotelle.
Accanto alla bella notizia dell’aggiunta di Sara alla squadra della boccia paralimpica astigiana, vi sono le preoccupazioni dei loro preparatori tecnici ed allenatori.
Una sola rampa non basta più
Infatti una sola rampa non basta più perché Giulia ha bisogno di molto allenamento, visto che sta macinando successi su successi e a fine mese è convocata per il campionato europeo che si terrà in Finlandia.
E’ un vero peccato lasciar spegnere la passione sportiva di Sara solo per una questione di attrezzature.
Appello alla solidarietà per raccolta fondi
Così è stata riattivata la raccolta fondi che venne inaugurata per la prima rampa (anche se poi il falegname Zanchetta la regalò) nella speranza di raccogliere abbastanza denaro da poter commissionare una seconda rampa, sul progetto generale di quella già in dotazione a Giulia ma con le opportune modifiche che la rendano perfettamente adatta a Sara.
Questo è l’Iban su conto postale aperto per questa causa: IT 42O0760110300000037995289.
Tutti sono chiamati a contribuire a questa causa, anche con piccole cifre. Un piccolo sforzo congiunto affinchè lo sport sia davvero per tutti.