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Attualità

Bus: emorragia di utenti sull’ex navetta gratuita

Dopo l’aumento del costo dei biglietti siamo andati sui bus urbani per capire le criticità del servizio: crollano i passeggeri sull’ex navetta gratuita, ma non mancano i problemi per gli autisti

Dopo l’aumento dei biglietti

Le problematiche del trasporto urbano sono note e più volte sono state oggetto di articoli e dibattiti in Consiglio comunale, ma dopo l’aumento delle tariffe sono migliorate o peggiorate? Siamo andati a verificarlo sul campo. Negli scorsi giorni abbiamo preso l’ex navetta gratuita e i bus di linea e parlato con gli utenti dell’Asp per capire com’è la situazione e cosa lamentano rispetto al servizio.

Le persone, ma non è una sorpresa, non hanno apprezzato l’aumento dei biglietti e degli abbonamenti e soprattutto contestano la decisione di mettere a pagamento anche la navetta che, non più elettrica da anni e non più gratuita, è diventata a tutti gli effetti una delle varie linee cittadine. Per questo dovrà fare i conti con il numero dei passeggeri per capire se sarà ancora economicamente sostenibile nel corso del tempo.

Navetta: crollati gli utenti

Aver messo il biglietto sulla navetta ha portato ad un calo, questa la stima più attendibile, del 70% dell’utenza e già circolano voci che potrebbe essere definitivamente eliminata a partire dal 2019.

«Anche sui bus delle restanti linee i problemi non mancano, – ci racconta una signora – i viaggiatori abusivi continuano ad esserci e il problema dei passeggini a bordo, che occupano troppo spazio, persiste. Il costo del biglietto è troppo alto e pagare una corsa intera, quando magari una persona dovrebbe spostarsi solo di alcune centinaia di metri, non va bene. Sotto questo aspetto – aggiunge parlando dell’ex navetta gratuita – era meglio prima, quando non si pagava».

Lunghe attese alle fermate

Anche l’attesa media, seppur con l’orario estivo, continua ad essere un problema per molti.

«La frequenza del passaggio dei bus è troppo bassa: in media è circa 45 minuti e il comune dovrebbe colmare questa attesa con l’aggiunta minima di un altro mezzo per ogni tratta – è il consiglio di un signore trovato a bordo del’1 – Tutte le persone che salgono sopra l’autobus devono pagare, ma a fare il biglietto o l’abbonamento è sempre la minoranza degli individui e questo succede perché i controlli sono pochi e non frequenti. Insomma, nessuno ha paura di essere multato».

Parlando con gli autisti si capisce, però, che avere bus a pagamento e altri gratuiti fosse un’anomalia del sistema di trasporto cittadino.

«La gente lamenta l’aumento del prezzo del biglietto del singolo viaggio – racconta un conducente – però lasciando i trasporti gratis si creava una disparità tra persone. Ma anche con il ticket nella tasca i “portoghesi” continuano ad esserci: pur avendo il biglietto cercano di trovare un modo per non pagare».

I turisti vanno a piedi

Quando la navetta era ancora gratuita, in particolare d’inverno, diverse persone salivano sul bus per ripararsi dal freddo e non per necessità di effettuare il viaggio. Ora la situzione è decisamente cambiata, ma sembra che l’ex navetta gratuita, anche quando non costava nulla, non veniva presa dai turisti per spostarsi lungo corso Alfieri, dalla zona museale da Palazzo Mazzetti al Battistero di San Pietro. «I turisti preferiscono spostarsi con i taxi oppure con le loro guide personali» racconta un autista mentre si trova a manovrare il mezzo nella Ztl di corso Alfieri tra auto e furgoni parcheggiati un po’ dove capita, dehor, pedoni e ciclisti.

Parcheggi selvaggi

Ed è proprio la sosta selvaggia uno dei problemi peggiori per chi viaggia sul bus, ma al posto di guida. Un problema denunciato più volte dai sindacati degli autisti e su cui si sono avviate una serie di iniziative per contrastarlo.

«I mezzi che parcheggiano sulle strisce gialle riservate ai bus sono un problema che ricorre ormai da molto tempo soprattutto nelle zone di corso Savona e corso Matteotti, senza però essere risolto. Simili problematiche accadono in corso Alfieri a causa dei parcheggi “selvaggi” nella Ztl che, in teoria, ha una sua fascia oraria per il carico e scarico delle merci».

Che si viaggi nella Ztl o sulle altre strade l’inciviltà e il non rispetto delle norme del Codice della Strada sono una costante e questo crea non solo pericoli (vedi la corsia preferenziale in corso Matteotti attraversata dalle auto che si immettono dalle vie perpendicolari), ma un grave disagio per i portatori di handicap costretti a muoversi in sedia a rotelle. I bus della rete urbana sono dotati di pedana per l’accesso facilitato delle sedie a rotelle, ma le macchine parcheggiate davanti alle fermate rendono le operazioni molto più lunghe e complesse, facendo accumulare ritardo sul tragitto.

Perfettamente funzionante, invece, il sistema del video controllo di bordo dove le telecamere registrano e conservano per 48 ore le immagini nel caso servissero alle autorità di pubblica sicurezza dopo eventuali denunce.

Davide Montersino

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2 risposte

  1. Fossero solo le soste selvagge nelle corsie dei Bus ad essere il problema…purtroppo le soste selvagge coinvolgono tutta la città periferie incluse. Inoltre si rilevano parcheggi a doppia/tripla fila, divieti di sosta sistematicamente ignorati, sporcizia ovunque in particolare zona stazione, automobilisti indisciplinati senza che vi sia il minimo controllo di chicchessia, mancanza (o scolorimento) di strisce pedonali ovunque, topi ai giardini pubblici, e mi fermo qui solo per dire che questa amministrazione nonostante le mie speranze personali, è una delusione a tutto tondo. Come al solito tanti proclami e poi il nulla.

  2. Mi pare che le norme ci siamo: ma la lacuna è su chi deve farle rispettare, cosa oltretutto difficile in un mondo ormai sempre più prepotente.

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