Un piccolo, grande gesto
«Perché alla fine bastano piccoli gesti. Grazie a questa associazione che, come tante altre, cerca di donare un sorriso, un’ancora a cui aggrapparsi a chi si sente nel bel mezzo di un temporale». Poche ma significative parole che arrivano da una ragazza tanto giovane quanto generosa e saggia.
Alice, 19 anni, studentessa Suism
Lei è Alice Ferrero, ha 19 anni, vive a Buttigliera d’Asti con genitori e fratello e ha già frequentato il primo anno di SUISM, università di scienze motorie e sportive ad Asti.
L’associazione cui si riferisce è la “Banca dei capelli” di Bari, una onlus che riceve trecce di capelli da tutta Italia per trasformarle, grazie alla collaborazione dei produttori, in parrucche organiche ed inorganiche a disposizione dei malati oncologici che, a causa delle cure chemioterapiche, patiscono la caduta dei capelli.
Donata una treccia di 30 cm
Il “piccolo gesto” di cui parla Alice, alla fine tanto piccolo non lo è per una ragazza da sempre molto affezionata alla sua capigliatura: nei giorni scorsi si è rivolta al suo parrucchiere di fiducia, Pino Cerullo, di Buttigliera, per farsi tagliare 30 cm di capelli. Li ha raccolti in una treccia e li ha spediti direttamente alla Banca dei Capelli. Da oltre un anno non li tagliava (nella foto di copertina “prima e dopo” il taglio) e quando è venuta a conoscenza quasi per caso dell’attività dell’associazione non ci ha pensato su molto per decidere di fare la sua parte nel sollievo alle persone gravemente malate di tumore.
Scelta fatta con il cuore
«Ho saputo dell’esistenza di questa associazione durante un viaggio di ritorno a casa in treno – racconta Alice – e ho subito pensato che tagliarmi i capelli non mi sarebbe costato nulla ma sarebbe stato importante per chi in questo momento si trova in grandi difficoltà di salute. L’idea di regalare un sorriso a chi è malato mi ha guidata nella mia decisione. Ho aspettato ancora qualche settimana che i capelli raggiungessero la lunghezza utile e poi ho coinvolto il mio parrucchiere di fiducia, Pino, in questo mio piccolo contributo all’associazione».
Da Anita in poi, la solidarietà si è rivelata contagiosa
Un gesto generoso e contagioso. Da quando abbiamo scritto per la prima volta della donazione dei capelli da parte della piccola Anita, sono già state numerose le donne (e le bambine come Zoe) che hanno rinunciato alla loro lunga capigliatura per far sentire la loro vicinanza a chi lotta contro il tumore.