Pur nelle inevitabili di difficoltà del periodo, portano il segno “più” i dati della Cantina di Vinchio e Vaglio. Quasi un milione le bottiglie vendute, insieme a circa 550 mila bag-in-box, ovvero circa 25mila ettolitri. Il fatturato, dal canto suo, sfiora i 9 milioni di euro.
«Dati confortanti – commenta il neo direttore Marco Giordano – che, tra l’altro risultano in forte miglioramento nei primi cinque mesi del 2021, con un incremento del 6,5% in Italia, un aumento dell’imbottigliamento in bag-in-box di circa 120mila unità ed il ritorno alle medie ante virus di incasso (circa un milione mezzo di euro l’anno) del punto vendita della Cantina che nei mesi del lockdown si erano inevitabilmente contratte del 20%».
L’enopolio conta 192 soci per 452 ettari coltivati a vite, di cui 277 riservati alle uve barbera (45.600 i quintali della vendemmia 2020 per circa 33mila ettolitri di vino). Il periodo di sospensione della vendita al pubblico ha coinciso con il restyling grafico e alcuni lavori nel complesso di edifici, che presto ospiterà anche una sala degustazione. Aggiungono Renzo Giordano, presidente, e Cristiano Fornaro, vice:
«Non poteva mancare il marchio di fabbrica della Cantina che è il suo cotè ludico e gioioso e così sono state sistemate, tra Cantina e collina, due grandi, per certi versi ironiche, “piroghe” che ricordano la preistorica presenza del mare nella zona e, in un punto panoramico sul Sentiero dei Nidi, l’installazione dell’artista canellese Giancarlo Ferraris in cui figurano in formato gigante, i “Tre Vescovi”, il brand più noto tra quelli della Cantina, che vigilano sulle colline della Barbera».
Nella foto: il tavolo dei relatori.