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Capitale della cultura 2025, spostata di una settimana l’audizione a Roma

Prevista il 20 marzo, si terrà il 27 o 28 marzo. La comunicazione è arrivata via Pec stamattina all’Amministrazione comunale

Spostata l’audizione al Ministero della Cultura, a Roma, per la delegazione astigiana chiamata ad incontrare la giuria che deve decretare quale sarà la Capitale italiana della cultura nel 2025. Prevista lunedì 20 marzo, si terrà invece in data ancora da definirsi tra lunedì 27 e martedì 28 marzo.
La comunicazione è arrivata stamattina via Pec dal Ministero all’Amministrazione comunale, che da settimane sta lavorando alla definizione della scaletta degli interventi considerata l’importanza che rivestel’incontro.  Rappresente infatti l’ultima tappa verso un obiettivo su cui sta lavorando da un anno e che ha visto due momenti clou: la presentazione del dossier di candidatura, composto da 176 progetti, lo scorso settembre, e l’ingresso tra le 10 città finaliste, annunciato lo scorso gennaio.

La preparazione

«Abbiamo confezionato la scaletta come fosse una sceneggiatura», sottolinea l’assessore comunale alla Cultura, Paride Candelaresi, coinvolto in prima linea in questo percorso. «La premessa, infatti – continua – è che il dossier contiene progetti che, come richiesto, siano sostenibili dal punto finanziario e rientrino in una (o più) delle cinque linee predefinite (cultura partecipata, aumentata, inclusiva, sportiva, attrattiva)».
«Tuttavia, in occasione dell’audizione – indica – non dovremo proporre una panoramica di questi progetti, ma delle suggestioni che ci raccontino in maniera sincera, concentrando l’attenzione anche su progetti ad un primo acchito meno importanti, ma evocativi di ciò che siamo. Anche perché il tempo a disposizione sarà poco, pari a trenta minuti».
Oltre all’assessore Candelaresi all’audizione parteciperanno il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco Maurizio Rasero, il manager astigiano Roberto Daneo (che ha curato gratuitamente il progetto di candidatura) e molto probabilmente il presidente della Banca di Asti Giorgio Galvagno, oltre ad alcuni rappresentanti del mondo culturale locale.

I video

Saranno anche proiettati due video. Il primo propone una narrazione in prima persona in cui Asti, con la provincia circostante, si racconta con le sue ricchezze e bellezze. Il secondo, a cura di Alessio Mattia, comprende contributi di esponenti del mondo culturale a favore della candidatura, attraverso poche battute o semplicemente un “In bocca al lupo”. «Mi riferisco – anticipa l’assessore – agli astigiani don Luigi Berzano, Laurana Lajolo, Massimo Cotto, Domenico Quirico, Mario Sacco, ma anche a professionisti che non hanno origini astigiane ma sono legati per vari motivi alla nostra città, come il giornalista Alberto Mattioli e il direttore del Museo egizio Christian Greco».

I commenti

Orgoglioso del risultato raggiunto finora il sindaco Maurizio Rasero. «In questa fase – ricorda – chiediamo la collaborazione dei cittadini nella campagna social appena lanciata. Se Asti vincesse sarebbe un risultato per tutta la città». Per aderire alla campagna occorre diffondere sui principali social media i claim #asticapitalecultura e #contiviamoinsiemelacultura.
A sostenere la candidatura con convinzione anche Mario Sacco, presidente della Fondazione Asti Musei e del consorzio Astiss che gestisce il Polo universitario. «In questi anni – ricorda – come Asti Musei abbiamo dato il nostro contributo riunendo otto siti museali cittadini in un percorso unico di visita, sostenenuto con una logica imprenditoriale, e organizzando grandi mostre. Come Astiss, abbiamo creduto fortemente nella formazione universitaria, che fa parte del sistema culturale astigiano».

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