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Che fine hanno fattoquelle ceneri smaltite?
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Che fine hanno fatto
quelle ceneri smaltite?

Ceneri provenienti dal processo di combustione nella centrale elettrica Tirreno Power di Vado (Savona) smaltite illegalmente nel Sud Astigiano? Lo chiede il parlamentare calamandranese Massimo Fiorio

Ceneri provenienti dal processo di combustione nella centrale elettrica Tirreno Power di Vado (Savona) smaltite illegalmente nel Sud Astigiano? Lo chiede il parlamentare calamandranese Massimo Fiorio (Pd) in un’interrogazione “urgente” rivolta al ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Argomento già venuto alla luce durante la visita del ministro Orlando a Monastero Bormida lo scorso 6 dicembre. In quell’occasione alcuni sindaci chiesero notizie sulla veridicità delle voci che volevano il sud astigiano, e più in generale il Basso Piemonte, destinatario delle ceneri prodotte dalla grande centrale di Savona.

Secco il “no comment” del titolare del dicastero dell’Ambiente, che non aveva voluto aggiungere nulla sul caso. Ma, tant’è, il caso era aperto. Il timore di associazioni ambientaliste e amministratori pubblici era il ritrovarsi a gestire una nuova emergenza quando ancora, con molte difficoltà, si sta gestendo la vicenda ex Acna. Quel giorno fu il deputato Massimo Fiorio a rassicurare i presenti, annunciando la presentazione di un’interrogazione sull’argomento. Puntualmente, l’8 gennaio scorso la richiesta di chiarimenti è stata depositata. «Le ceneri, derivanti dal processo di combustione – spiega Fiorio – sarebbero state caricate sui camion e smaltite, secondo quanto indicato da resoconti giornalistici, in alcune aree dell’Astigiano e del Cuneese. La conclusione delle indagini porterà a fare luce sull’esatta localizzazione dei siti, trasformati in enormi crateri, scavati in aperta campagna fino a dieci metri di profondità e poi ricoperti di terra».

La vicenda, infatti, è stata affidata alla Direzione Distrettuale Antimafia di Genova che, ipotizzando il reato di smaltimento illecito di rifiuti, ha già indagato nei mesi scorsi una decina di persone: due alti dirigenti della centrale termoelettrica, altrettanti titolari di ditte specializzate nello smaltimento degli scarti più una mezza dozzina di autotrasportatori.
Nell’interrogazione il deputato del Pd chiede al ministro «di riferire al più presto sull’eventuale pericolosità, sotto il profilo ambientale e della salute dei cittadini, del materiale smaltito». Si tratterebbe, secondo quanto riferito, sia di ceneri “nere”, derivanti dalla combustione diretta del carbone, che “bianche”, risultato dell’abbattimento dell’anidride solforosa e solforica mediante calce.

«Serve capire – dice ancora Fiorio – qual è il quantitativo complessivo delle ceneri scaricate, da quanto tempo i rifiuti sono stati interrati e se ci sono pericoli per la falda acquifera. Gli scarti della centrale elettrica sono considerati rifiuti speciali, non pericolosi se smaltiti in impianti autorizzati: ma in questo caso siamo in presenza di materiali scaricati senza alcuna precauzione ambientale. Gli unici a trarre beneficio dal traffico illecito sono stati coloro che hanno risparmiato sui costi di smaltimento negli impianti specializzati o che hanno contribuito a trasportare le ceneri nei terreni del Basso Piemonte: sarà anche importante chiarire a chi appartengano quei siti».

Da subito Fiorio chiede al ministro Orlando «come si intenda procedere affinché il territorio interessato dall’evento criminoso sia messo in sicurezza e se già fin d’ora, in attesa della bonifica, sia stata predisposta la caratterizzazione ambientale delle aree trasformate in discariche abusive».

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