Non si sa granché di come sarà sviluppata la nuova tangenziale sud/ovest di Asti, né quale sarà il suo tracciato e neanche dove si innesterà nella viabilità già esistente. O meglio, sulla tangenziale ci sono più leggende che su qualsiasi altra opera pubblica di cui si parla da decenni, dicendo tutto e il contrario di tutto. A cominciare dal nome, tangenziale, che lascia intendere infrastrutture di livello superiore all’ordinaria viabilità, anche dal punto di vista dell’impatto ambientale.
Nome poi opportunamente declassato a semplice collegamento sud/ovest con una sola corsia per senso di marcia, a raso, senza tunnel, né giganteschi viadotti, a parte il nuovo ponte sul Tanaro che congiungerà la strada all’A33. Preso atto che la sud/ovest sarà, di fatto, una circonvallazione, per avere qualche idea bisognerà attendere che l’ANAS, cui è affidata la progettazione, termini il progetto di fattibilità tecnico economica che servirà a sbloccare il finanziamento in maniera semplificata.
Ed è proprio sul tracciato della nuova via che si inizia a discutere anche a livello politico, perché nell’attuale Piano Urbano del Traffico esiste una mappa che riporta un percorso ipotetico di collegamento sud/ovest. Un’arteria che passa a ridosso del Villaggio Bellavista, si interconnette alla viabilità esistente con una rotonda all’altezza di Santo Spirito, poi procede alle spalle del quartiere di corso Alba, raggiunge San Carlo e da lì il Tanaro dove dovrebbe esserci il nuovo ponte.
Sarà questo, il linea di massima, il tracciato della sud/ovest? Un percorso che tecnicamente si collegherebbe a corso Torino dietro al ristorante La Grotta, per poi avere un’interconnessione diretta con via Giordanino (Obi) e quindi fino a corso Ivrea da cui, tramite strada Laverdina, porterebbe le auto dritte in strada Pertini e all’ospedale Massaia.
Già, l’ospedale di Asti, punto nevralgico del collegamento mancante e che oggi attira a sé un flusso costante di utenti, in arrivo dal sud Astigiano, che devono fare i conti con un traffico cittadino impossibile in alcune ore del giorno. Per questo il progetto della sud/ovest è sempre stato reclamato a gran voce come strada prioritaria per raggiungere, dal sud Astigiano, l’unico l’ospedale che abbiamo. Ma sarà davvero così?