Questa sera, martedì, alle 21, in Sala Virano a Villafranca, si torna a parlare della "Casa della Salute" con la direttrice Asl Asti Ida Grossi. Nell'occasione, il comitato nato a
Questa sera, martedì, alle 21, in Sala Virano a Villafranca, si torna a parlare della "Casa della Salute" con la direttrice Asl Asti Ida Grossi. Nell'occasione, il comitato nato a Villafranca per chiedere risposte in merito al futuro del polo sanitario, già costato 3 milioni e 200 mila euro e non ancora completato dopo quasi dieci anni di cantiere, consegnerà le mille firme raccolte nei mesi scorsi con le quali i residenti di Valtriversa e villanovese avanzano proposte concrete affinché la struttura risulti davvero utile per il territorio ed efficiente per le esigenze evidenziate dall'Asl: maggiore domiciliazione del servizio sanitario e contenimento dell'afflusso al pronto soccorso dell'ospedale cittadino.
«La nostra iniziativa non vuole andare contro le amministrazioni comunali e tanto meno fare un processo all'Asl, ma cercare di dare risposte alle tante domande dei cittadini, preoccupati per un sempre maggiore accentramento dei servizi sulla città di Asti e un sempre più marcato impoverimento del territorio provinciale», spiega Paolo Volpe, precisando l'assenza di colore politico nel comitato per la Casa della Salute e ponendo invece l'accento sull'importanza del tema per tutto il bacino nord-ovest. «Continuiamo a non sapere quali saranno i contenuti del polo sanitario una volta completata la struttura. Se, come temiamo, ci si limiterà a trasferire nei nuovi edifici l'attuale distretto Asl e le sedi 118 e Croce Rossa, attualmente presenti in via Luotto, avremo perso tutti e buttato una marea di soldi dei contribuenti».
Anticipando alcuni nodi cruciali della serata, i promotori della raccolta firme insistono sulla necessità di una politica sanitaria capace di coinvolgere le tante piccole realtà che operano nel settore socio-assistenziali a Villafranca e nei comuni limitrofi, dalle case di riposo al Cogesa.
«Se gli Enti pubblici a qualsiasi livello iniziassero davvero a collaborare integrando risorse umane ed economiche, si potrebbero raggiungere livelli di efficienza qualitativa ed economica con buona pace di tutti: cittadini, Asl e Comuni». Tra le proposte avanzate con la raccolta firme: orari più flessibili di accesso alle cure, la sera e nei fine settimana, e un maggior coinvolgimento dei medici di famiglia, sia per quanto attiene la prenotazione di visite ed esami in ospedale e la ricezione dei referti, al fine di evitare dispendiosi spostamenti ai pazienti e ai loro familiari, sia per la predisposizione di un calendario di screening e visite specialistiche, da effettuare presso la Casa della Salute a cadenza bisettimanale o mensile, sulla base delle esigenze maggiormente riscontrate tra i mutuati.
Marzia Barosso