Il bollettino astigiano dell’emergenza Covid-19
Poche ore fa è stato il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, a fornire un quadro aggiornato sull’emergenza astigiana data dal Coronavirus. Questa sera Rasero ha inaugurato un appuntamento quotidiano che farà ogni giorno alle 19 sulla sua pagina Facebook nel quale darà tutti gli aggiornamenti sull’emergenza Covid-19.
https://www.facebook.com/rasero.maurizio/videos/10221834191834452/
Sono 47 i ricoverati all’ospedale Cardinal Massaia di Asti: 10 in rianimazione, 37 nel reparto di malattie infettive mentre 55 persone sono monitorate quotidianamente, ma si trovano in quarantena a casa loro. Rasero ha per sottolineato che 17 pazienti dell’ospedale provengono da altre province e di questi ce ne sono 7 in rianimazione e 10 nel reparto di malattie infettive.
“Tutti i nostri casi sono imputabili al famoso ceppo di Alassio, di persone che sono state contagiate lì o che sono entrate in contatto con loro” ha aggiunto il sindaco nel commento su Facebook.
Il sindaco di Asti ha poi annunciato un nuovo servizio, promosso dalla Diocesi in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune, attraverso il quale molto giovani aiuteranno gli anziani a fare la spesa durante l’emergenza sanitaria. Ancora una volta Rasero è tornato a chiedere agli astigiani di rispettare le restrizioni del DPCM e di restare a casa: niente aggregazioni sulle panchine, niente giochi nei parchi per i ragazzi, niente corse all’aria aperta a Viatosto, ma il massimo impegno nel rispettare il divieto di uscire se non per andare a fare la spesa, a lavorare o per emergenze sanitarie o familiari.
“Tenete i giovani a casa”
“Tenete i giovani a casa – ha chiesto Rasero nel suo ultimo appello – Più riusciamo a fare sacrifici oggi e più sarà veloce uscire da questa tragedia che ci sta colpendo. Le istituzioni stanno facendo la loro parte e i cittadini non possono essere insensibili e sbattersene”.
Intanto, dopo le 21.40, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha parlato alla nazione annunciando l’ennesimo e inevitabile giro di vite per fronteggiare il Coronavirus con la chiusura, tra gli altri, di negozi, bar, pub e ristoranti, ma tenendo aperti i negozi alimentari, le farmacie e i servizi essenziali.