La situazione delle Case di Risposo per anziani sta diventando sempre più allarmante. Sono tante le strutture in grande sofferenza perché il Covid-19 è entrato e ha colpito i propri degenti. A Moncalvo si stanno vivendo momenti di grande angoscia per gli ospiti delle due residenze, entrambe alle prese con casi di coronavirus. A destare la maggiore preoccupazione è l’RSA “Villa Serena” dell’Opera Diocesana Assistenza di Casale Monferrato con 5 casi di positività e, purtroppo, almeno tre decessi. Riceviamo e pubblichiamo, per intero, l’accorata presa di posizione del suo direttore Massimiliano Vacchina.
Il testo del messaggio
A nulla sono valsi gli allarmati appelli di questi ultimi giorni a tutti coloro che avrebbero dovuto in qualche modo darci una mano e sostenerci in questa difficile battaglia.
Da subito ci siamo attivati – a tutela di tutti i nostri ospiti e dipendenti – per applicare in modo rigoroso ciò che ci veniva richiesto dai vari decreti governativi succedutisi e dalle disposizioni regionali emesse. Non solo. Essendo del mestiere, siamo andati anche oltre a quanto prescritto, avendo percepito che le restrizioni non sarebbero bastate a lasciare il nemico alla porta.
In presenza di un decreto governativo che invitava soltanto a diminuire gli accessi e nonostante solo alcuni sindaci, consapevoli di cosa sarebbe potuto accadere, avessero emanato ordinanza di divieto assoluto di accesso, sin dal primo giorno abbiamo interdetto l’accesso nelle strutture a parenti, fornitori e visitatori.
Ci siamo muniti di tutti i presidi possibili istruendo e ordinando al personale di rispettare le procedure indicate dal nostro direttore sanitario; abbiamo inoltre provveduto a sanificare minuziosamente e frequentemente ogni spazio comune, ogni camera da letto e piano di appoggio, ma il sentimento che oggi proviamo è quello di aver caricato di lavoro tutto il nostro personale e basta.
I nostri notevoli ed immediati sacrifici si sono purtroppo scontrati con l’amara realtà e con l’odissea che, nonostante il nostro impegno, sarebbe iniziata.
I vari comunicati di rinforzo del personale medico e infermieristico nelle RSA a sostegno del gruppo di lavoro che risultati hanno prodotto? Che fine hanno fatto?
Non è sufficiente emanare provvedimenti rassicuranti se poi non si sa quando e come verranno attuati. Non basta inviare una circolare: più che continue mail serve oggi il confronto diretto, per non perdere tempo!
Quanto dovremo ancora attendere per sottoporre gli ospiti e tutti i dipendenti al tampone di ricerca del virus per capire chi sono gli asintomatici cosi da fermare i contagi?
In realtà, siamo rimasti soli, ognuno a combattere la nostra battaglia senza avere la percezione di quando e come questa potrà finire.
E cosi, disarmati e impotenti, isolati nelle nostre quotidiane enormi difficoltà, cerchiamo ogni giorno di trovare risposte a domande che invece restano inevase.
Ogni giorno si combatte un nemico invisibile che non ha confini e che non guarda in faccia a nessuno.
All’ interno delle nostre strutture si lavora con la paura di non farcela , ma voglio rassicurare tutti i parenti dei nostri ospiti che si lotta in ogni modo con tenacia e professionalità per cercare di salvaguardarli dal contagio.
I nostri dipendenti oggi però sono al limite delle loro forze; coprono turni di lavoro anche di dodici ore pur di non far mancare nulla ai nostri anziani.
Appresa la notizia dei primi contagi, il 23 marzo scorso ho provveduto a inviare una mail a tutti i vertici coinvolti: “Venuti a conoscenza in data odierna della positività al COVID-19 di due nostri ospiti inviati in ospedale in data 20/03/2020, si richiede esecuzione immediata di tamponi a tutto il nostro personale asintomatico a garanzia di tutti gli altri ospiti presenti presso la nostra struttura di Moncalvo denominata Villa Serena”.
In attesa di riscontro. Quel riscontro ad oggi non è ancora pervenuto.
Mi preme ancora una volta sottolineare che ad oggi i casi di contagio da COVID-19 riguardano soltanto la RSA “Villa Serena” di Moncalvo.