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Così i commercianti di via Cavouraiutano le mendicanti
Attualità

Così i commercianti di via Cavour
aiutano le mendicanti

Da piazza Alfieri, la solidarietà verso le persone più sfortunate si sposta in via Cavour, dove alcuni commercianti non si sono tirati indietro di fronte alla muta ma dirompente richiesta di aiuto

Da piazza Alfieri, la solidarietà verso le persone più sfortunate si sposta in via Cavour, dove alcuni commercianti non si sono tirati indietro di fronte alla muta ma dirompente richiesta di aiuto di alcune donne senza casa e senza redditi. In più di un'occasione. La prima ad essere aiutata è stata una anziana donna di origini siciliane. Senza più un tetto e nessun famigliare che si occupasse di lei, la donna è arrivata in via Cavour nell'inverno, insieme al suo cane, unico essere vivente che accettava accanto e che con lei condivideva le notti all'addiaccio. In un angolo, nell'ultimo tratto di portici verso piazza Marconi, la donna chiedeva l'elemosina per racimolare il denaro sufficiente ad un pasto per sé e per il suo fedele amico.

Una donna piegata dalla sofferenza e dalle avversità della vita che aveva già girato mezza Italia e non riusciva, nonostante l'abitudine alle condizioni grame, a ripararsi dal freddo. Così, quando Massimiliano Mazza, il titolare dei negozi Spazio e American e la commessa Maria Elisabetta Borgato le hanno chiesto di cosa avesse bisogno, ha risposto semplicemente "Una coperta". E la coperta è arrivata, usata per riparare dal freddo la donna e il cane, insieme ad alcuni indumenti caldi provenienti dai negozi e dagli armadi di casa, seguiti da piccole somme di denaro e da cibo, sempre diviso fra l'anziana mendicante e la sua bestiola.

«Ogni giorno le portavamo qualcosa ?racconta la Borgato- perché non si può passare davanti a tanta sofferenza e rimanere indifferenti. Se tutti mettessero anche poche decine di centesimi, persone come quell'anziana donna siciliana vivrebbero sicuramente meglio e si garantirebbero almeno un pasto caldo e abiti». A Massimiliano e Maria Elisabetta si è aggiunta anche la sarta Vittoria, che ha contribuito non solo al sollievo delle condizioni dell'anziana, ma anche a quelle di una coppia di straniere che hanno preso il posto sotto i portici quando la siciliana è stata accettata nel centro di prima accoglienza dell'ex Maina. Di età diverse, le due donne non hanno di che vivere e si affidano alla generosità dei passanti. La notte la passano su un'auto in disuso e di giorno si spostano in varie parti della città per mendicare. In quell'angolo di via Cavour, anche loro, hanno trovato persone disposte ad ascoltarle e aiutarle, almeno nelle risposte primarie che dovrebbero essere garantite ad ogni essere umano.

La storia di via Cavour arriva a qualche mese da quella di piazza Alfieri dove commercianti e amici hanno dato vita ad una catena di solidarietà che ha consentito a Marcu, cittadino slovacco di 35 anni, di fare ritorno in patria dalla moglie e dai tre figli piccoli. L'uomo, laureato in lingue, aveva investito tutto il suo denaro in un viaggio in Italia dietro promessa di un lavoro da interprete. Ma si trattava di una falsa promessa che lo ha "intrappolato" in Italia senza aver denaro per far ritorno a casa e con l'accattonaggio come unica speranza di sopravvivenza. Di notte dormiva in un antro del Movicentro e di giorno mendicava. Quando è arrivato in piazza Alfieri si è presentato davanti al negozio di abbigliamento dove aveva scelto di fermarsi per chiedere il permesso a mendicare. Un gesto che gli è valsa la simpatia dei commercianti e il loro appoggio fino al raggiungimento della cifra necessaria per far ritorno a casa.

Daniela Peira

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