Cerca
Close this search box.
Paolo Crivelli al tg3
Attualità
Il dopo voto

Crivelli, dopo la sconfitta di Asti: «Allucinante il dato dell’astensionismo»

Il primo commento del candidato del centrosinistra che si rivolge a Rasero: «Gli suggerisco di dialogare di più con la gente»

Un commento più approfondito sull’esito del voto lo farà attraverso un comunicato stampa che sarà diramato in tarda mattinata, ma Paolo Crivelli, candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra uscito sconfitto dalle urne, qualcosa vuole già dirlo.

Lo sentiamo a metà mattinata, mentre sta rientrando ad Asti da Torino. Voce ferma, ma cordiale, nessun dubbio sull’esito del voto che ha portato il suo competitor principale a rimanere per altri cinque anni a palazzo civico.

«Mi spiace non essere andato almeno al ballottaggio, soprattutto per i giovani che hanno creduto nel mio progetto e che si sono impegnati a fondo per farlo conoscere – commenta – Si tratta di giovani pieni di entusiasmo, di voglia di mettersi al servizio della città. Penso di averli un po’ delusi. Purtroppo non sono riuscito a convincere chi non vota a tornare ai seggi e di questo mi prendo la colpa. Il dato dell’astensionismo è a dir poco allucinante».

Crivelli si riferisce al fatto che, di 59.400 elettori, i votanti sono stati appena 31.029, il 52,24%. Poggio di cinque anni fa quando votò il 57% degli aventi diritto.

C’è qualcosa che Crivelli cambierebbe della sua campagna elettorale se potesse tornare indietro? «Magari farei meno eventi, che ci hanno impegnato per molte ore, e consumerei ancora più suole camminando porta a porta per riuscire a contattare e a parlare con ancora più persone».

Intanto Maurizio Rasero è già al lavoro nel suo ufficio di palazzo civico, come aveva promesso di fare se fosse stato rieletto al primo turno. I due non si sono ancora sentiti al telefono dopo l’esito del voto. «Gli suggerisco di dialogare di più con la gente, specie con le persone che non la pensano come lui. – aggiunge Crivelli rivolgendosi a Rasero – Insomma, di essere il sindaco di tutti e non il padrone del vapore».

Anna Bosia, candidata per Ambiente Asti che nel progetto di Crivelli è stata tra i primi a crederci, commenta amareggiata: «Noi abbiamo perso, non c’è dubbio, ma c’è stata una sconfitta più grande: ha perso la democrazia dato che chi governerà la città rappresenterà il 25% dei cittadini. Ha vinto Maurizio Rasero, ma hanno perso i partiti che sono andati male. Invece – continua Bosia – le liste civiche hanno lavorato bene e infatti sono state premiate. Aggiungo che abbiamo fatto una campagna elettorale sobria, ricca di ideali, ma con pochi soldi».

«Ci sono persone che confermano la loro presenza in Consiglio comunale – osserva invece Mario Malandrone (Ambiente Asti) – Ci fa anche piacere che ci sia un bel po’ di ambientalismo in città, anche se un po’ sparso su varie liste. Tra noi, Uniti si può e i Verdi abbiamo portato temi molti simili, ma come questo si tradurrà in termini concreti è presto dirlo. Di certo stiamo vedendo la défaillance di molti partiti nazionali mentre la parte civica resiste».

Non felice per il risultato generale, ma soddisfatto per il proprio è invece Mauro Bosia (Uniti si può). «Io e Vittoria Briccarello andremo in Consiglio comunale e lì continueremo le nostre battaglie non facendo sconti a Rasero. Ha detto che avrebbe voluto governare altri cinque anni per concludere il programma, adesso lo aspettiamo al varco».

[foto Billi]

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale