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Attualità

Disoccupato con cinque figli
"Mi basterebbe un lavoro"

E' un quarantenne residente a San Paolo Solbrito da qualche mese che si é ritrovato senza più un lavoro, con uno sfratto pendente sulla propria testa e nessuno che gli desse ascolto. Il caso riporta drammaticamente alla luce dei riflettori la triste realtà di questo duro periodo in cui la crisi non è così lontana come si vorrebbe far credere. Comune e parrocchia stanno cercando soluzioni, chi avesse offerte di lavoro per l'uomo può contattare l'uno o l'altra…

La crisi non é così lontana come si vorrebbe far credere e quei numeri che certificano una crescente povertà di massa, a fronte di sempre più limitate risorse assistenziali, spesso sono mimetizzati a poca distanza dalle nostre porte. A San Paolo Solbrito, per esempio, un quarantenne residente in paese da qualche mese si é ritrovato senza più un lavoro, con uno sfratto pendente sulla propria testa e nessuno che gli desse ascolto. Questo almeno quanto dichiarato da Salvatore S., operaio trasferitosi da None (To) nel piccolo paese astigiano, a metà dello scorso anno.

Fino a poco tempo fa aveva un lavoro come dipendente presso una cooperativa di servizi e conto lavoro per la Indesit, ma la crisi e la consistente riduzione di commesse per l’azienda operante nel settore degli elettrodomestici, ha comportato la chiusura della cooperativa e la conseguente perdita dello stipendio con il quale l’uomo manteneva una famiglia di 8 persone, di cui 5 minorenni di età compresa fra i 5 e i 17 anni. Inutili sinora gli appelli alle istituzioni o al comune, che, a detta dell’uomo, non avrebbe preso alcun provvedimento per cercare di trovare una soluzione al problema.

«Il sindaco non mi ascolta nemmeno e anche la Caritas non ha trovato sinora soluzioni che possano ridarci una speranza di vita normale», lamenta l’uomo che, disperato, si é rivolto nei giorni scorsi alla nostra redazione. Nell’estremo tentativo di trovare ascolto presso le istituzioni, lunedì Salvatore ha portato in comune una lettera per denunciare la sua situazione e quella dei suoi famigliari. «Basterebbe mi trovassero un lavoro – dichiara – una possibilità di sostentamento. Ho anche la patente per i mezzi pesanti, ma nessuno mi assume».

Carlalberto Goria, sindaco del paese, dichiara di essere a conoscenza della situazione e di aver lui stesso richiesto all’uomo la consegna in comune di un documento scritto che riassumesse la situazione della famiglia e le richieste che secondo la stessa potrebbero alleviare la situazione. «Purtroppo San Paolo Solbrito é un piccolo paese – spiega il sindaco – e non abbiamo edilizia popolare o fondi destinati a fronteggiare casi di questo tipo. Stiamo valutando come intervenire, magari coinvolgendo anche i servizi sociali, ma ovviamente ci vorrà un po’ di tempo».

Sulla vicenda interviene anche il parroco, don Luigino Trinchero: «Grazie alla Caritas di Villanova e a quella diocesana abbiamo potuto offrire a questa famiglia un minimo appoggio materiale – dichiara – ma le risorse sono poche e di questi tempi i casi di questo genere  sono decisamente in aumento. Ritengo vi sia stato sinora uno scarso interessamento dei servizi sociali, questo sì, vista anche la particolare situazione di questa famiglia e la presenza di bambini anche piccoli al suo interno. Speriamo si risolva tutto al più presto».

Chi avesse eventualmente modo di proporre un lavoro o una soluzione a questa famiglia può contattare direttamente il comune o la parrocchia di San Paolo Solbrito.

Franco Cravero

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