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Docenti, senza intoppi la prima prova del concorso
Attualità

Docenti, senza intoppi la prima prova del concorso

Tutto liscio per le centinaia di docenti che ad Asti hanno sostenuto la prima prova che consente di accedere al concorso per entrare di ruolo. Nei primi 3 turni, tra il mattino e il pomeriggio di lunedì, l’affluenza è cresciuta salenda dall’82% circa del primo turno al 90% del terzo. I primi dati indicano che avrebbe superato la prova meno della metà dei candidati

Nessun intoppo per i circa 400 docenti che hanno sostenuto ad Asti la prova di preselezione per essere ammessi al concorso bandito dal Ministero dell’Istruzione per l’immissione in ruolo, che nella nostra provincia si è svolta solo nella giornata di lunedì. Nei primi 3 turni, che si sono svolti al mattino e nel primo pomeriggio, l’affluenza è andata aumentando, passando dall’82% circa del primo turno al 90% del terzo: in media, comunque, ha partecipato alla prova l’86,31% degli aventi diritto (nessuno si è presentato in qualità di ammesso con riserva dopo il ricorso al Tar senza essere iscritto).

In quattro scuole astigiane – liceo classico Alfieri e istituti Artom, Giobert e Castigliano – si sono  svolte le prove di preselezione nei laboratori di informatica, dato che si dovevano svolgere al computer. I candidati – docenti precari che ambiscono all’immissione in ruolo, ovvero una cattedra con contratto a tempo indeterminato – hanno sostenuto una prova con 50 domande, da svolgersi in 50 minuti, su diversi argomenti: logica, comprensione del testo, informatica, lingua straniera scelta dal candidato. Le domande erano uguali per tutti, indipendentemente dalla materia insegnata e dall’ordine di scuola in cui si lavora (elementare, media o superiore).

«Nel nostro caso – commenta Ugo Rapetti, dirigente scolastico del “Castigliano” – abbiamo ospitato un gruppo di candidati, diviso in 4 turni, e siamo riusciti a non interrompere l’attività didattica, garantendo le lezioni per i nostri alunni». Alla fine della prova gli umori dei candidati che hanno sostenuto la prova al “Castigliano” – la cui età media era tra i 35 e i 40 anni – erano contrastanti, dato che sapevano subito se avevano superato o meno la prova. «Dati astigiani sul superamento delle prove non li abbiamo – spiega Alessandro Militerno, direttore dell’Ufficio scolastico territoriale – in quanto il Ministero ci ha richiesto solo i dati dell’affluenza. Comunque da rilevazioni a campione posso dire che ha superato la prova meno della metà dei candidati». E, in effetti, in Piemonte i promossi rappresentano il 43,4% del totale.

Tra i promossi Davide Cavagnero, astigiano, insegnante precario di 37 anni. «La prova – afferma – non era così difficile, ma era necessario prepararsi bene. E poi sono stato avvantaggiato dall’essermi diplomato al liceo scientifico, in quanto molte – anzi troppe – domande della prova di oggi erano di carattere scientifico, scelta che secondo me rispecchia la formazione del Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Comunque ora dovrò sostenere una prova scritta e un colloquio orale per ambire ad uno dei 9 posti in Piemonte per la cattedra di Filosofia e storia, che insegno da 6 anni nelle scuole pubbliche e private, ma senza un contratto a tempo indeterminato. Comunque sono fiducioso in quanto, calcolando il rapporto tra posti e candidati, ho notato che è più basso rispetto ad altri concorsi, per cui le possibilità di riuscirci sono più elevate».

Ad aver superato la prova anche Cristina Criscione, 34 anni, di Villafranca, maestra elementare precaria. «Sono laureata in Lingue – afferma – per cui ho trovato la prova complicata, contenendo molte domande di informatica e logica. L’obiettivo è ottenere uno dei 200 posti in Piemonte per le elementari: se fosse necessario, sono anche disposta a cambiare provincia per un posto di ruolo». Prova superata anche per Valentina Biamino, 35 anni, che insegna a  Nizza Monferrato. «L’obiettivo è vincere il concorso – afferma – ma se non lo dovessi passare ho un “salvagente”, in quanto avendo frequentato negli anni scorsi la scuola “Sis” sono già entrata nella graduatoria ad esaurimento per entrare di ruolo, anche se in questo caso impiegherei più anni».

Elisa Ferrando

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