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Attualità

Dove scorreva il Tanaro ora c’è un paradiso
Yoga, escursioni e il ricordo di quei “navet”

In dialetto si chiama "Tani mòrt", in italiano lo si traduce in "lanca". E' quella zona umida che lo spostamento dell'alveo di un fiume si lascia alle spalle, nel sua

In dialetto si chiama "Tani mòrt", in italiano lo si traduce in "lanca". E' quella zona umida che lo spostamento dell'alveo di un fiume si lascia alle spalle, nel sua lenta ma inesorabile evoluzione. A Cerro Tanaro il sindaco Mauro Malaga ha inseguito per anni il sogno del recupero ambientale di una lanca appena al di là dell'argine, fino a quando i fondi europei del Piano di Sviluppo Rurale non hanno offerto l'occasione per il recupero. Uno sforzo che nel fine settimana verrà condiviso con il pubblico di "Tanaro è?", festival che si propone di riportare gli astigiani sulle rive del fiume. «Quando Malaga ci ha parlato delle energie spese, ci siamo detti: ecco un paese che recupera il rapporto con il Tanaro, anche con nuovi strumenti», spiega Laura Nosenzo di Comunica, l'associazione culturale che insieme al Parco Paleontologico Astigiano ha ideato l'iniziativa.

Fulcro della tre giorni sarà la riscoperta dell'area golenale, attrezzata con passarelle, camminamenti per non vedenti, percorsi in bicicletta. Oggi alle 17.30 gruppi di bambini racconterano cosa hanno provato avventurandosi in questo percorso, immaginando di essere come Cosimo, il protagonista del Barone rampante di Calvino. La lettura animata di Loredana Dova sarà solo il primo di una serie di momenti che restituiranno memorie, legami e percezioni a chi non ha mai vissuto il fiume, o chi non lo frequenta più da tempo. Forme e colori delle cortecce degli alberi sono al centro della mostra fotografica di Franco Rabino (ore 19, stazione di Rocchetta-Cerro), mentre i ricordi dei cerresi rivivranno nella conversazione "Memorie in valigia" (ore 21, salone della Confraternita).

Domani alle 12 l'inaugurazione ufficiale dell'area naturalistica (ritrovo nella piazza del Municipio), dove già dalle 9.30 si potrà salire sulle canoe o partecipare a una lezione di yoga (prenotazioni obbligatorie al 333 9253054). In omaggio ad Aldo Brondolo, storico costruttore di navet e pescatore del Tanaro, alle 15 nella stazione di Rocchetta-Cerro verrà inaugurata la mostra fotografica di Pino Povigna "Quando c'era il Pirata"; nello stesso luogo alle 16.30 partirà la lunga escursione in bici che toccherà i centri della Via Fulvia. Il festival proseguirà domenica con una passeggiata guidata per scoprire l'area golenale insieme ai progettisti del recupero (ore 15, ritrovo nella piazza del Municipio). Un merendino in riva al fiume chiuderà la tre giorni: antiche ricette saranno reinterpretate dal maestro di cucina Roberto Giannino con il supporto della Pro Loco di Refrancore (ore 17.15, 10 euro).

Enrico Panirossi

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