E’ deceduto nella notte fra sabato e domenica, nella sua casa di Corso alla Vittoria ad Asti Angelo Nosenzo 89 anni partigiano della “Seconda Divisione Langhe”
E’ deceduto nella notte fra sabato e domenica, nella sua casa di Corso alla Vittoria ad Asti Angelo Nosenzo 89 anni partigiano della “Seconda Divisione Langhe”. Combattente portabandiera con il nome di battaglia “Diavolo” nella “Brigata “Rocca d’Arazzo” (Gruppo Leo).
Per volontà della famiglia e della vedova del comandante, la bandiera azzurra del “Gruppo Leo” sarà donata all’Istituto della Resistenza. Il 25 Aprile del 2016 in occasione del 70° anniversario della Liberazione il ministro della Difesa Roberta Pinotti gli aveva conferito la “Medaglia della Liberazione”
Gli amici di Angelo Nosenzo, per tutta la vita lo hanno sempre chiamato “Diavolo”, ma diavolo non lo era soprattutto per la sua innata bontà, per la sua generosità ed ottimismo. Il suo motto che ripeteva sovente alle figlie: “La vita è meravigliosa”.
«Ci siamo conosciuti nel brutto e freddo inverno del 1944 quando la guerra era anche sulle nostre colline – è il ricordo di Luigi Garrone, giornalista e partigiano – I partigiani di Isola d’Asti per ragioni di maggior sicurezza nel mese di ottobre avevano lasciato il loro paese per unirsi a quelli di Mongardino. Avevo vent’anni e lui che da Isola aveva seguito il cugino comandante Giuseppe Gerbi (Leo) ne aveva solo 16. L’amicizia si è consolidata quando abbiamo scoperto di essere nati nella stessa casa e precisamente nella cascina del castello di Belangero (maniero al confine tra Mongardino, San Marzanotto e Revigliasco). Mio padre prima, ed il suo dopo sono stati “schiavandai” del padrone del castello. Ricordo ancora che “Sfregiato” (mio nome di battaglia) e Diavolo insieme entrarono in città alle prime luci dell’alba del 25 aprile 1945. Da allora ci siamo sempre frequentati fino a pochi giorni fa quando mi invitò a casa sua per un caffè che è stato un addio».
I funerali si terranno oggi, lunedì, alle 15 con funzione religiosa nella chiesa di San Secondo. La salma sarà tumulata nella tomba di famiglia ad Isola. Angelo lascia la moglie Teresa Ebrille e due figlie Laura e Silvana.