Il suo nome ha iniziato a circolare con insistenza qualche giorno prima di Natale, ma tutti gli esponenti delle liste di centrosinistra, interpellati a riguardo, si sono trincerati dietro il classico «no comment». Eppure il nome di Paolo Crivelli, come possibile candidato a sindaco per la coalizione di centrosinistra, si è fatto talmente insistente che è arrivato all’orecchio anche del centrodestra: «Ma è vero che dovremo confrontarci con il dottor Crivelli?» si sono chiesti dai banchi della maggioranza facendo girare messaggi WhatsApp e attraverso telefonate esplorative.
Preso atto che il segreto non fosse così segreto, il nome di Paolo Crivelli, medico in pensione, esperto in malattie infettive, richiamato come volontario durante la lotta al Covid, ma con alle spalle anche un’esperienza in Consiglio comunale durante l’amministrazione Brignolo, dal 2012 al 2017 (era in maggioranza nel gruppo “Uniti per Asti”, che poi lasciò quando la collega Anna Bosia decise di togliere l’appoggio a Brignolo), potrebbe essere quello definitivo.
Si sa che il nome di Paolo Crivelli, conosciuto anche per aver partecipato a svariati viaggi in Africa con un gruppo di medici e volontari per aiutare le popolazioni nella lotta ad un altra grande malattia infettiva, l’Hiv, avrebbe trovato un preaccordo tra quasi tutti i gruppi del centrosinistra (il Movimento 5 Stelle sarebbe l’unico che si è preso qualche settimana in più per valutare pro e contro), ma soprattutto avrebbe messo il PD nelle condizioni di non creare uno stallo sui due nomi precedentemente usciti dal conclave (in realtà non condivisi dai potenziali alleati): Roberto Vercelli e Michele Miravalle.
Considerati troppo di bandiera e poco della “società civile”, Vercelli e Miravalle avrebbero avuto la strada della candidatura in salita e probabilmente avrebbero rischiato di spaccare la coalizione, come già avvenuto l’ultima volta, quando alla fine fu Rasero a imporsi sul centrosinistra e sul Movimento 5 Stelle. Interpellato, anche lo stesso Crivelli ha preferito non commentare la sua possibile candidatura.
Che abbia dato la disponibilità è certo e sembra che, entro metà gennaio, la faccenda sarà definita in un modo o nell’altro. L’idea della coalizione di centrosinistra è quella di andare compatta al voto e di farlo con un candidato che unisca, come Crivelli; ma tra i consiglieri dell’attuale minoranza c’è chi mette le mani avanti rispetto ai dubbi del Movimento 5 Stelle: «A un bel momento dobbiamo chiudere sul nome, in un modo o nell’altro».