«Era una colonia di almeno una trentina di gatti, in tanti davamo loro il cibo e mai nessuno si era lamentato della loro presenza tra le nostre abitazioni. Da un anno a questa parte si stanno
«Era una colonia di almeno una trentina di gatti, in tanti davamo loro il cibo e mai nessuno si era lamentato della loro presenza tra le nostre abitazioni. Da un anno a questa parte si stanno verificando continui episodi di avvelenamento di quei gatti, tanto che il loro numero si è dimezzato». E lo sfogo della signora Marilena, che, dopo la segnalazione agli uffici della Questura cittadina di quanto sta accandendo nella zona di strada Valmanera, via Calcaterra e via Aubert, ha voluto far conoscere a tutti la vicenda, nellintento di tutelare la salute degli animali, ma anche i bambini che nella bella stagione giocano in quellarea allaperto, e di fermare il misterioso avvelenatore dei gatti.
«Nel mese di febbraio ci sono stati due casi di avvelenamento: per fortuna siamo riusciti a salvare i gatti e il veterinario che li ha curati ha confermato che si tratta di avvelenamento da topicida: le conseguenze sono terribili e i danni a livello neurologico sono spesso irreparabili spiega la signora Marilena Sono rimasti avvelenati anche gatti di privati, non solo quelli selvatici, appartenenti alla famiglia che ha avuto origine da una graziosa gattina, che assomigliava ad un siamese e rimasta uccisa anche lei dal veleno, la scorsa estate». La signora racconta come piattini contenenti delle esche avvelenate siano stati rinvenuti dietro i platani di strada Valmanera.
«Siamo certi della presenza di qualcuno che intenzionalmente avvelena i gatti, anche se non cè alcun sospetto al momento su chi possa essere il responsabile aggiunge la signora Marilena E importante che si metta fine a quello che sta succedendo e impedire che questi episodi proseguano: chiediamo alla popolazione residente in zona di prestare la massima attenzione ai propri animali domestici, che accidentalmente potrebbero ingerire esche avvelenate. Da non sottovalutare anche il pericolo per i bambini, che con la primavera inizieranno a far passeggiate con le mamme e a giocare allaperto e potrebbero toccare e portare alla bocca del veleno».
Lobiettivo della signora Marilena è anche quello di individuare il responsabile: «Chiunque abbia informazioni al riguardo mi può contattare telefonicamente al numero 320/4950705: offrirò una ricompensa a chi fornirà notizie utili ad individuare chi persevera in questo orrendo crimine. La denuncia in Questura è stata fatta e nei prossimi giorni la stessa iniziativa verrà presa da unassociazione in difesa degli animali». La ricompensa sarà una cena vegana. NellAstigiano già nello scorso mese di dicembre si era dovuto assistere a terribili episodi di avvelenamento, che avevano riguardato cani da tartufi. Bocconi avvelenati erano stati disseminati nelle campagne tra Celle Enomondo e Revigliasco.
m.m.t.