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Fare benzina è sempre più complicato

Da un anno Cocconato è senza distributore ed ora ha chiuso anche l’impianto di Cerreto
Diventa sempre più complicato far benzina. Da un anno il paese è senza distributore di carburanti, dopo la chiusura dell’impianto Tamoil di corso Pinin Giachino. In passato nell’abitato, oltre a questo distributore, a lungo gestito da Remo Rossotto, poi dal figlio Valter e infine negli ultimi quattro anni da Marco Perotto, vi era un secondo impianto in piazza Cavour, aperto nel 1950 e gestito dal bar Ferrero, chiuso negli anni ‘80 nell’ambito di un piano regionale di riordino della rete distributiva del carburante.

L’amministrazione comunale si era immediatamente attivata per reperire un nuovo gestore, ma senza esito e nei giorni scorse le pompe sono state smantellate.

Nelle vicinanze da mesi è fuori uso il distributore a Piovà Massaia, in frazione Gallareto e dal 1° dicembre ha chiuso l’impianto Tamoil, a Cerreto, lungo la provinciale 17, gestito da Vittorio Chiarle, dotato anche di autolavaggio (peraltro spesso fuori uso) e con annesso il bar Rio Sella, che ha così cessato anch’esso l’attività dopo 18 anni. Era una stazione di servizio molto frequentata, ma nonostante le ricerche la società petrolifera non è riuscita al momento a trovare un nuovo gestore; a disincentivare i possibili interessati, pare esserci anche il fatto che il gestore deve anticipare alla società petrolifera il costo dei carburanti.

Già da tempo aveva chiuso anche l’impianto in località Cavallo Grigio, a Robella. Montiglio è da molti anni privo di distributore. Così i cocconatesi e gli abitanti dei paesi limitrofi per fare rifornimento devono recarsi fino al distributore a Murisengo, in località Gallo, oppure alle due stazioni di servizio di Castelnuovo Don Bosco (in via San Giovanni e presso il centro commerciale Magnone), a una distanza di circa 15 chilometri. La mancanza di un distributore in zona sta comportando disagi in particolare agli anziani (che inoltre possono non avere dimestichezza con il self service) e per rifornire i mezzi comunali, gli scuolabus e le ambulanze della Croce Rossa.

Vista la situazione è forse il momento di acquistare un’auto elettrica, considerato che le colonnine per la ricarica sono ormai capillarmente diffuse nel territorio: a Cocconato ce ne sono ben tre.

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