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Ferrovia Asti-Chivasso: il Circolo “La Nostra Collina” e il Co.M.I.S. replicano all’assessore regionale

“Al centro dei servizi pubblici dovrebbero essere poste le persone, la qualità di vita che si vuole offrire loro e nel caso dei trasporti pubblici un’offerta ben strutturata”

Non si è fatta attendere la replica del Circolo la Nostra Collina e del Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.) a seguito della risposta dell’assessore regionale ai Trasporti all’interrogazione del Partito Democratico in merito ai costi di riattivazione della linea ferroviaria Asti-Chivasso.

«Siamo rimasti basiti ˗ osservano le due organizzazioni ˗ prima di tutto dalle dichiarazioni dell’assessore ed in secondo luogo da tutte quelle che sono seguite prive di un ben che minimo approfondimento. Sarebbe stata sufficiente infatti una semplice ricerca sul sito dell’Agenzia della Mobilità Piemontese, responsabile per la Regione Piemonte del trasporto pubblico locale, per scoprire che i dati forniti sono frutto di studi redatti nel 2019, confermati nel 2021, ma superati successivamente dai recenti lavori di ristrutturazione eseguiti da Rete Ferroviaria Italiana, per conto della Fondazione FS, in seguito all’inserimento della tratta in un elenco di 26 linee in Italia di interesse storico-turistico.

Da una breve analisi perciò si sarebbe giunti al risultato che le cifre dichiarate sono del tutto oltrepassate, ben sapendo che i 45 milioni di euro erano comunque esorbitanti fin dall’inizio in quanto prevedevano il rifacimento delle gallerie di Brozolo e Cortanze, fatto contestato da molti in quanto appariva fin da subito un pretesto per la sospensione del servizio, tant’è che i manufatti non sono crollati e con dei semplici lavori di ordinaria manutenzione oggi risultano percorribili».

Gli interventi in atto, i cui costi sono a carico dello Stato e non della Regione, permetteranno, con un ultimo aggiornamento tecnologico, la percorribilità della linea da tutti i convogli, anche da quelli commerciali. E questo deve essere l’obiettivo, per restituire ai territori collegamenti necessari e soprattutto per togliere traffico dalle strade, cercare di diminuire l’inquinamento.

«Nelle dichiarazioni dell’assessore – rilevano le due organizzazioni – troviamo sovente il concetto delle valutazioni costi/benefici ma al centro dei servizi pubblici dovrebbero essere poste le persone e la qualità di vita che si vuole offrire loro e nel caso dei trasporti pubblici un’offerta ben strutturata oltreché rispondente alle esigenze dell’utenza non può che avere successo».

Nella foto: lavori alla stazione di Montiglio.

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