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Festeggiati i vent’anni di vita del Cisterna doc

In un convegno al Castello ripercorse le tappe che portarono la Bonarda al riconoscimento
Con il convegno intitolato “Doppia decade” Cisterna ha festeggiato i vent’anni di vita del Cisterna DOC, un vino che prima dell’attuale denominazione tutti conoscevano come “Bonarda di Cisterna”. Al termine di un breve saluto del sindaco Renzo Peletto e di Luigi Franco, presidente dell’Enoteca delle Colline Alfieri, il ricercatore Enrico Vaudano (del Centro Ricerca Enologia di Asti) ha tracciato un excursus storico di un vitigno con origini molto antiche.

«C’è una tradizione secolare dietro ad un vitigno che cresce bene con terreni sabbiosi e marnosi – ha detto Vaudano – tra i migliori di quelli a sinistra del Tanaro. Sino dal 1200 a Cisterna si è praticata la viticoltura e i documenti del 1650, quando Francesco Dal Pozzo, marchese di Voghera, divenne proprietario della fortezza di Cisterna, ci dicono che le cantine erano piene di “Moscatello”, “vino negro” e di altri vini bianchi. Nel 1939 si parla di Nebbiolo, Barbera e Bonarda come di vini di Cisterna, ma alla fine del Novecento si scopre che il vitigno era quello della Croatina, forse giunta in Piemonte dopo il disastro della filossera di metà Ottocento, o forse già presente in queste zone.»
 

Secondo Rabbione, direttore del “Centro studi vini del Piemonte”, ha ripercorso le vicende che nel corso di qualche decennio hanno portato alla nascita di numerose DOC in provincia di Asti, avviando un percorso di valorizzazione che ha incontrato molti ostacoli.«Le difficoltà furono superate facendo fronte comune con i produttori – ha detto Rabbione – ma ora si dovrebbe rivedere il disciplinare delle DOC per adeguarlo alla situazione attuale.»Il professor Vincenzo Gerbi (Università di Torino) ha sottolineato che «lo spirito delle DOC è quello di sottolineare le peculiarità di un vino ed il nostro territorio merita di essere costellato di piccole DOC: sarebbe un vantaggio dal punto di vista turistico, perché gli albergatori potrebbero presentare una carta dei vini ancora più ricca. Il Bonarda stava stretto nella sua denominazione e la frizzantezza che lo caratterizzava ne limitava le possibilità. Il Cisterna è un vino che stuzzica il palato, di moderata acidità ed aromatico: i produttori devono descrivere sapori e profumi del loro vino, valorizzandolo al meglio.»

Al termine è stato offerto un eccellente buffet organizzato dalla Pro loco, in collaborazione con l’Assoc. Italiana Sommeliers, che hanno servito i vini dei produttori del Cisterna DOC.

Nella foto: un momento del convegno organizzato a Cisterna.

La “vigna della Costituzione” cresce insieme ai bambini della scuola primaria

Nell’ambito del convegno “Doppia decade” è stato presentato il progetto “Vigna della Costituzione” realizzato da Simone Povero e Pietro Valsania (studenti della Scuola enologica di Alba), insieme alla scuola primaria di Cisterna e alla maestra Tiziana Mo.

I due studenti hanno iniziato con la potatura di un vecchio filare nel “Bosco dei bambini”, che poi è stato sostituito dall’impianto di 80 piante di croatina. Successivamente sono stati messi pali e canne e in futuro il lavoro proseguirà, sempre insieme ai bambini, che potranno fruire anche di una casetta come aula didattica all’aperto.

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