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Attualità
Il caso

Festival delle Sagre di Asti, le tante defezioni delle pro loco e i motivi per cui non ci saranno

Prezzi proibitivi, settimane di lavoro in più, mancanza di volontari, tempi stretti: ecco perché molti storici protagonisti hanno detto no

Motta: «Avrebbe significato un mese di lavoro in più»

Non ci sarà la Pro Loco di Motta di Costigliole al Festival delle sagre e la scelta del direttivo dell’associazione mottese è legata ad una questione di “forze”. «Dalla primavera in poi siamo impegnati in diverse manifestazioni; e in particolare nel periodo estivo la Sagra del peperone comporta una grande mole di lavoro, per gli allestimenti e soprattutto per la preparazione dei tanti piatti che vengono serviti durante le serate di festa. Partecipare alle Sagre avrebbe significato un mese in più di lavoro e, con le forze che abbiamo a disposizione, avrebbe significato chiedere un ulteriore grosso impegno ai volontari e a tutto lo staff – spiega Alessio Comune, presidente della Pro Loco di Motta – Dobbiamo dunque scegliere di rinunciare alla rassegna astigiana». «Con il passare degli anni molte delle persone che aiutavano in Pro Loco sono diventate più anziane e non possono più assicurarci il loro impegno; c’è chi ha impegni familiari o di lavoro: siamo un bel numero di volontari, ma non così tanti da consentire un impegno come le Sagre». La bagna cauda con le verdure e l’involtino di peperoni arrostiti i piatti che Motta presentava alle Sagre: piatti che richiedono una notevole preparazione.
Tra l’altro nelle prossime settimane e nell’autunno la Pro Loco di Motta ha in vista altri eventi che richiedono un certo impegno e il calendario sarà dunque fitto anche per i volontari. Lo scorso anno, ad esempio, archiviata la Sagra del peperone, che quest’anno ha fatto registrare numeri ancora più alti di partecipanti rispetto al passato, l’autunno ha portato la passeggiata enogastronomica e il doppio weekend dedicato alla bagna cauda e al fritto misto.
E per riuscire a proporre al meglio le manifestazioni sul territorio si guarda anche alla collaborazione tra i gruppi. Ne è un bell’esempio lo scambio di aiuto tra le Pro Loco di Motta e Costigliole: un bel gruppetto di costigliolesi ha dato il proprio aiuto a Motta in occasione della Sagra del peperone; e un bel gruppetto di mottesi ha dato, nello scorso weekend, aiuto a Costigliole in occasione dei festeggiamenti patronali.

Villanova: «Non abbiamo ancora le forze per il Festival delle Sagre»

Non è una sorpresa che la Pro Loco di Villanova non parteciperà al Festival delle Sagre del settembre astigiano.
L’associazione si è appena ricostituita dopo lo scioglimento della precedente formazione guidata da Maria Anna Butera che aveva dovuto fare i conti con le casse vuote e soprattutto con il mancato ricambio generazionale dei volontari, diventati ormai merce rara per molte forme di associazionismo.
La nuova Pro Loco è nata dall’impulso dell’amministrazione comunale, un punto importante del programma elettorale del sindaco Roberto Peretti per non perdere quella vocazione turistica del Comune del Pianalto.
A raccogliere il testimone della Pro Loco un gruppo di volontari che erano già inseriti tra quelli che partecipavano alle attività comunali. Si è formato così un nuovo direttivo che ha eletto alla presidenza Marta Torcasso. Le prime prove sul campo sono state però a lungo rimandate. La festa di primavera a maggio è stata annullata a causa del maltempo. Il primo grande evento villanovese in cui la Pro Loco si è cimentata è stata l’Infiorata dello scorso 29 luglio, con la notte bianca che è stata interrotta anch’essa dalla pioggia ma ha raggiunto comunque un buon risultato.
«La nostra situazione è nota – spiega la presidente Torcasso – siamo una formazione ancora troppo esile per poter affrontare un evento come il Festival delle Sagre che prevede un impegno economico e di volontari che non abbiamo. Ci siamo appena costituiti e abbiamo in forze solo 11 soci, compreso il direttivo. Preferiamo per ora concentrarci sugli eventi interni, cercando di rafforzarci e intanto fare esperienza. Speriamo in futuro di poter nuovamente partecipare, ovviamente, ma tutto dipenderà dal numero di volontari che riusciremo a fidelizzare alla nostra causa e che vogliano darci una mano».

Moncalvo: «I prezzi degli ingredienti sono diventati proibitivi»

Anche Moncalvo si sfila dal Festival delle Sagre. La Pro Loco aleramica non parteciperà all’evento astigiano. Le manifestazioni molcalvesi, dalla Fiera del tartufo a Sua Maestà il Bue grasso, sono un impegno che l’associazione affronta insieme all’amministrazione comunale profondendo un grande sforzo, più facile da affrontare “in casa”, ma non in trasferta.
«Il problema negli anni è sempre lo stesso: è sempre più difficile trovare i volontari – spiega la segretaria della Pro Loco Valentina Toson – non c’è stato un grande ricambio generazionale e la pandemia ha acuito la disaffezione alla partecipazione alle grandi manifestazioni. Per gli eventi sul nostro territorio riusciamo ancora ad avere le forze sufficienti, ma spostarci ad Asti diventa più problematico».
L’aspetto economico non è poi secondario: «In estrema sintesi – aggiunge il sindaco Christian Orecchia – i fattori che ci fanno desistere dalla partecipazione sono l’impegno organizzativo e i volontari. Dal punto di vista economico deve valerne la pena. Andare a pareggiare o portare a casa 2.000 euro di incasso non conviene. Con i rincari delle materie prime che ci sono stati, i margini si sono notevolmente contratti. E non dimentichiamo la fatica sempre più grande nel trovare i volontari. Meglio concentrare le energie sulle manifestazione nel paese come le Cucine monferrine e le fiere dove la gente partecipa anche per comodità e senso di appartenenza».
Facendo i conti della spesa, insomma, i costi sono diventati proibitivi. I piatti che Moncalvo propone sono il bollito e la panna cotta. I prezzi della carne sono aumentati per via del caro energia e il conseguente rincaro dei foraggi. A ruota segue il rincaro della panna, aumentata per gli stessi fattori e per la recente siccità. Non si possono nemmeno riversare gli aumenti interamente sul prezzo della porzione perché gli avventori si terrebbero ben lontani dall’acquistarla.

Nizza: «Casetta bruciata, impossibile ricostruirla in tempo»

Sarà un’assenza solo parziale, e nelle intenzioni temporanea, quella della Pro Loco di Nizza Monferrato al Festival delle Sagre. «Purtroppo non possiamo partecipare, avendo avuto danni alla “casetta”, con cui eravamo presenti su piazza del Palio, a seguito di un incendio alcuni mesi fa – racconta il presidente Claudio De Faveri – Però ribadiamo che questa è solo una pausa, per ragioni tecniche: avremmo partecipato volentieri».
La prima anticipazione riguarda perciò l’edizione del prossimo anno: «Abbiamo già preso contatti con l’organizzazione, chiedendo la possibilità di questo rinvio. Sarà un piacere ritornare, l’anno prossimo, a servire la nostra squisita farinata o “belecauda”». La storica realtà di volontariato gastronomico ha recentemente rinnovato le sue cariche sociali. Se così Claudio De Faveri è il successore dello storico presidente Bruno Verri, rimasto in veste di presidente onorario, vicepresidenti sono stati nominati Marco Pesce, Andrea Forin e Maurizio Martino.  Ed è lo stesso Verri ad anticipare che la Pro Loco nicese avrà comunque un ruolo in questa edizione del Festival delle Sagre: «Ci siamo messi a disposizione per essere presenti nel momento dell’inaugurazione, a offrire a tutti coloro che vorranno gustarla un piatto di belecauda». La presenza dei volontari della città del “Campanòn” ai fornelli affonda nella storia stessa dalla kermesse gastronomica astigiana: «Fin dai primi anni, abbiamo sempre collaborato con grande piacere, dando risalto anche alla componente culturale». Che, nella fattispecie, consisteva nel portale l’attenzione su un oggetto inconfondibile della vita nicese, la botte per il vino: «Abbiamo sempre ripreso in parte la consuetudine della Corsa delle Botti, riportando in vita quel mondo antico e vitale di chi ci c’era prima di noi».

Callianetto: «Non abbiamo abbastanza “friggitori”»

«Mi piange il cuore ma quest’anno non ci saremo», con queste parole Alberto Amerio, presidente della Pro Loco di Callianetto, annuncia la non partecipazione al Festival delle Sagre del prossimo 10 settembre.
Una rinuncia che pesa molto ma impossibile da modificare allo stato attuale. «Purtroppo manca il personale – spiega Amerio – dopo tre anni di stop abbiamo perso pedine importanti della nostra associazione. Siamo carenti di giovani e di nuove “proposte”. Il fritto misto è un piatto difficile da fare, servono tante persone per friggere e questa gente purtroppo non ce l’ho».
Nonostante la defezione di quest’anno la speranza è, però, di tornare presto in piazza Campo del Palio: «Ci dobbiamo riorganizzare – continua il presidente della Pro Loco – ma speriamo di riuscire ad avvicinare nuovi giovani e nuova gente. Un modo per tornare alle Sagre lo troveremo». Nel frattempo sarà possibile gustare il ricco fritto misto di Callianetto nella sede della Pro Loco: «Nei mesi scorsi abbiamo fatto delle cene da noi e abbiamo intenzione di ripeterle anche in autunno per dar modo a tutti di godere di questo splendido piatto», conclude Amerio. La Pro Loco di Callianetto viene costituita alla fine degli anni Cinquanta come “Comitato Festeggiamenti Gianduja” con lo scopo di curare l’organizzazione della festa della frazione, la terza domenica di settembre. Successivamente, il 10 dicembre l967, nasce la “Pro Loco Callianetto” . All’inizio degli anni Ottanta si decide di partecipare al Festival delle Sagre Astigiane: i successi non tardano ad arrivare e l’ormai famoso “Antico Fritto Misto” si aggiudica più volte l’Oscar della cucina, a sottolineare come un piatto possa rappresentare la memoria e le tradizioni delle genti. Particolarmente apprezzate le sfilate realizzate negli anni che ponevano l’attenzione sulla raffigurazione del ciclo di lavorazione della canapa; un’importante momento della vita economica del passato, dove in scena c’erano autentici personaggi e attrezzi tra cui un telaio dei primi dell’Ottocento.

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