Nel maggio 2013 nasceva il progetto di "lotta alla flavescenza dorata" un fenomeno che sta mettendo in ginocchio tantissimi vignaioli piemontesi. A combattere la flavescenza, portata
Nel maggio 2013 nasceva il progetto di "lotta alla flavescenza dorata" un fenomeno che sta mettendo in ginocchio tantissimi vignaioli piemontesi. A combattere la flavescenza, portata dall'insetto scafoideus titanus (cicalina) sono diversi organismi regionali. Sessantacinque le aziende campione, tre per ogni comune, attorno cui gravita la raccolta dati, attraverso precisi monitoraggi e lettura delle trappole. Per la zona tra l'Astigiano e il Roero si tratta di 22 paesi. Marco Perosino, presidente dell'associazione sindaci del Roero: "I monitoraggi sono durati per tutta l'estate, il messaggio è di tenere puliti i gerbidi in generale e gli ex vigneti. Stiamo cercando di sensibilizzare tutti. Di recente esiste una Legge regionale che prevede una multa di 1500 euro per lotto per chi non fa i trattamenti necessari." Renzo Peletto, sindaco di Cisterna, si unisce con forza nella lotta: "Cisterna è penalizzata dalla flavescenza, diversi vignaioli hanno terreni nel Roero. Voglio continuare a sensibilizzare perché si parli tra associazioni e paesi su un problema comune".
La lotta prosegue, seppur sembri necessario attendere, per vedere risultati tangibili, almeno qualche anno. "Ci sentiamo impotenti contro il "flagello", ma continuiamo a combatterla tutti assieme" è la voce di Franco Felice, comune di San Damiano colpito per un 30-40% di vigneti in 5-6 anni, dove 4 sono le aziende campione. Coordinatori della raccolta dati i Vignaioli Piemontesi, Daniele Della Valle spiega: "E' l'anno zero del progetto: a oggi sui 63 vigneti monitorati, i più sensibili sembrano essere quelli dell'Arneis, Nebbiolo, Barbera e Favorita."
I monitoraggi, iniziati all'inizio di giugno, proseguiti anche in luglio e agosto quando l'insetto è nel pieno del ciclo vitale, hanno visto un picco d'infezione in agosto, poi scemato in autunno: "A ottobre abbiamo notato un calo dell'infestazione – prosegue DellaValle – ma la situazione è comunque grave, la malattia è presente in molti vigneti. Non bisogna scoraggiarsi, continuare il lavoro di gruppo ed eliminare le piante sintomatiche, i valori sono ancora alti rispetto all'economia di un vigneto." Dai commenti dei vignaioli di Cisterna, 3 per le aziende campione, emergono punti di vista vari, dalla preoccupazione per gli incolti e i gerbidi (pericoloso "nido" a ridosso delle vigne), la volontà di proseguire nella lotta, il bisogno di "studiare più a fondo" la malattia ed essere coordinati da un metodo uniforme e sistematico.
Roberta Arias