«Nessuno è stato soddisfatto di questa fiera, né gli standisti, né il Comune, né gli organizzatori e sicuramente unaltra fiera come questa non si può più fare». A dirlo è lassessore al
«Nessuno è stato soddisfatto di questa fiera, né gli standisti, né il Comune, né gli organizzatori e sicuramente unaltra fiera come questa non si può più fare». A dirlo è lassessore al Commercio e alle Fiere Andrea Cerrato al termine della seconda edizione di AstiExpo, la contestatissima manifestazione allEnofila finita sotto accusa per non aver raggiunto la qualità sperata, facendo addirittura rimpiangere lex fiera campionaria, pur con tutti i limiti del vecchio format. Ma di chi è la colpa se AstiExpo è stato un mezzo flop? Ci saranno conseguenze sul contratto quinquennale firmato tra Comune e organizzatore? Oppure passerà tutto in cavalleria?
A chiamare in causa lassessore Cerrato (e in parte la CDM Events di Franco Capra che ne ha curato lorganizzazione) sono stati, tra gli altri, i rappresentanti delle 4 associazioni di categoria (Confesercenti, Ascom, Confartigianato e CNA) i quali non hanno condiviso le scelte fatte dal Comune e dalla CDM sui temi trattati (fitness, benessere e alimentazione) lamentando inoltre di non essere stati ascoltati quando avevano messo in guardia i promotori sulle criticità che AstiExpo avrebbe potuto creare tra i loro associati, difficilmente collocabili in un contesto di quel genere. Mauro Ardissone (Confesercenti), Claudio Bruno (Ascom), Giansecondo Bossi (Confartigianato) e Guido Migliarino (CNA) hanno rivolto tramite il nostro giornale 4 domande allassessore Cerrato, domande alle quali lassessore non ha dato risposta se non indirettamente facendo sapere di non essere intenzionato a rimettere nelle mani del sindaco la delega sulle Fiere.
«Nei prossimi giorni faremo un incontro tra Comune e CDM per analizzare insieme cosa non ha funzionato, se lorganizzatore ha rispettato per intero quanto previsto dallappalto, per decidere se andare avanti con CDM, cambiare gestore o modificare parte del capitolato – spiega Cerrato – Probabilmente la città di Asti ha bisogno di non rompere in modo immediato con il vecchio format della fiera ma, magari, di tenere una campionaria che abbia al suo interno una sezione a tema. Il nostro target è quello delle famiglie e dei bambini e su questo dobbiamo lavorare». Rispetto alle critiche mosse (una di queste riguarda la comunicazione dellevento, a cominciare dal sito ufficiale che continua a riportare il calendario di ottobre) Cerrato puntualizza che della comunicazione si sono occupati quelli della CDM Events e non il Comune.
«Chiederemo a Capra di mostrarci tutto quello che è stato fatto per promuovere AstiExpo – aggiunge Cerrato – ma penso che di promozione se ne sia fatta parecchia, anche nei paesi dellAstigiano, tramite i manifesti». In una nota stampa di lunedì lassessore ha inoltre ricordato lesito di un incontro tra Comune, CDM e standisti avvenuto domenica mattina. «E stato un incontro teso allinizio, poi è emersa la volontà di costruire qualcosa di nuovo con gli stessi operatori come parte attiva, vista la loro esperienza, di quella che sarà ledizione del prossimo anno». Unedizione storica perché avverrà nei giorni dellExpo di Milano, momento in cui Asti non potrà permettersi il lusso di sbagliare ancora una volta in una delle sue iniziative di punta.
Riccardo Santagati