L’interrogazione dell’on. Fornaro
La risposta del Ministro Bianchi
«Ciò premesso – ha continuato – posso volentieri riferire quanto ci è stato comunicato dall’Ufficio scolastico regionale del Piemonte. L’esperienza didattica “Bimbisvegli”, che non appare in contrasto con l’ordinamento vigente e con i princìpi sottesi alle indicazioni nazionali, non è stata inserita dai competenti organi collegiali nel piano triennale dell’offerta formativa della scuola, passaggio necessario a rendere stabile e condivisa questa esperienza. In ogni caso, al docente è stata lasciata la libertà di adottare, nell’ambito delle proprie attività, la strategia didattica ritenuta più opportuna, così come ai colleghi la facoltà di scegliere tale movimento educativo».
«L’ufficio regionale del Piemonte ha, quindi, invitato la dirigente e gli organi collegiali a valutare nuovamente la possibilità di fare segnalazioni dell’iniziativa al citato movimento “Avanguardie educative” e, soprattutto, a supportare gli insegnanti che adottano tale approccio didattico a presentarlo allo stesso collegio dei docenti, corredato da una dettagliata progettazione del percorso, che ne evidenzi i traguardi di competenza per ogni classe, i criteri per la valutazione, la scansione temporale degli apprendimenti, gli accordi per le attività outdoor su fondi privati, l’approccio didattico e le modalità e le regole per la condivisione degli spazi, quindi i parametri che a noi servono».
La replica di Fornaro
«Prendo atto – ha replicato Fornaro – che c’è ancora uno spazio, c’è ancora una possibilità, e questa è una gran bella notizia. Avevo presentato un’interrogazione simile il 16 giugno e, probabilmente, se questa risposta fosse stata data il 16 giugno, forse avremmo evitato che una persona come Giampiero Monaca si fosse sostanzialmente autosospesa. Perdendo quindi, io credo, un importante apporto. Infatti in questo progetto non c’è alcun attacco alla struttura gerarchica del mondo della scuola, ai dirigenti scolastici, alle strutture provinciali e regionali.
C’è un’idea di un approccio diverso di sperimentazione alternativo; dietro c’è una passione, sì, c’è anche un pizzico di utopia ma – mi sia consentito – di sana utopia, quando si parla di bambini. Io credo che si possa ancora salvare questa esperienza e non perdere una persona come il maestro Monaca. Attorno a lui si è creata veramente una comunità, si è creato uno spirito che, a mio giudizio, fa bene alla scuola, fa bene alla scuola di Serravalle, fa bene alla scuola in generale. Ministro, credo che questo progetto sia nelle sue mani. Mi faccia sperare che sia nelle mani buone».