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Sponda del Borbore su strada Falletti
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«Gabusi e Rasero presentano grandi piani sul Borbore, ma l’amministrazione non riesce a tenere decorosi i sentieri limitrofi»

La consigliera comunale e candidata alla Regionali Briccarello risponde all’annuncio dei maxi cantieri sui fiumi denunciando sentieri impraticabili e erbaccia alta ovunque

Botta e riposta tra centrodestra e centrosinistra dopo l’ultima iniziativa presentata pochi giorni fa dall’assessore regionale Marco Gabusi e dal sindaco di Asti Maurizio Rasero: un maxi intervento per incrementare la sicurezza dei fiumi Tanaro e Borbore con la rimozione di migliaia di metri cubi di materiale litoide da quest’ultimo nel tratto compreso fra corso Alba e il Tanaro. Un progetto che, dopo la gara per l’affidamento dei lavori, dovrebbe essere cantierato entro l’autunno.

Ma nel frattempo? Nel frattempo è la consigliera comunale Vittoria Briccarello, candidata anche al Consiglio regionale nella lista Alleanza Verdi-Sinistra, a denunciare lo stato di abbandono e degrado che si vede passeggiando proprio lungo gli argini del Borbore, sia sulla sponda sinistra sia su quella destra.

«Solo la scorsa settimana abbiamo assistito increduli alla nuova trovata elettorale di Gabusi coadiuvato dal sindaco Rasero: un’iniziativa sulla messa in sicurezza degli alvei dei fiumi in particolare l’intervento sul Borbore – commenta la consigliera – Premesso che occorrerebbe fare una distinzione tra alveo, argine e sentieri limitrofi aperti alla cittadinanza, ma ci chiediamo con quale faccia, a una settimana dalle elezioni regionali, vengano a illustrare piani e progetti di pulizia dell’area quando l’amministrazione non mantiene decorosa nemmeno l’area dei sentieri aperti alla cittadinanza (nei suoi punti migliori). Area dove ancora oggi i cittadini si dovrebbero recare per correre, passeggiare, far sport, portare a giocare i bambini o fare una passeggiata col cane».

Facendo alcuni sopralluoghi lungo gli argini del Borbore, sia lato strada Falletti sia in via Atleti Azzurri Astigiani, la situazione è molto critica e l’erba ha ormai raggiunto altezze che impediscono di poter fruire delle zone come invece dovrebbe avvenire, specie durante la primavera e l’estate.

«Il fulcro di tutto è che non stiamo parlando del giardino di Gabusi e Rasero, stiamo parlando di un’area naturale pubblica, quindi di tutte le cittadine e i cittadini, nostra. Inoltre – conclude Briccarello – lasciamo fare al Comune il Comune e incalziamo la Regione affinché si occupi della questione che a lei concerne: la prevenzione al dissesto idrologeologico (frane, alluvioni). Presentare un progetto ai cittadini a cinque giorni dalle elezioni, senza uno stralcio di iniziativa a livello regionale, non è solo una trovata elettorale fasulla, ma dimostra che un giro lungo il Borbore Rasero non lo fa da un po’».

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