Le scuole formeranno, anche a distanza tramite una piattaforma internet, i tutor aziendali che seguiranno gli studenti impegnati nei percorsi di alternanza scuola – lavoro. E solo uno dei
Le scuole formeranno, anche a distanza tramite una piattaforma internet, i tutor aziendali che seguiranno gli studenti impegnati nei percorsi di alternanza scuola – lavoro. E solo uno dei progetti emersi mercoledì mattina allistituto Artom, nellambito della tavolta rotonda promossa dallUfficio scolastico territoriale appunto sul tema dellalternanza, la nuova attività obbligatoria per il triennio delle scuole superiori introdotta dalla legge 107 del 2015 (la cosiddetta riforma della Buona scuola). In sostanza, i ragazzi devono partecipare, da questanno, a tirocini presso un gruppo di lavoro organizzato (azienda, Ente pubblico, sindacato, associazione di volontariato) sotto la supervisione di un insegnante tutor e seguiti da un tutor aziendale. E se per gli istituti professionali e tecnici non è una novità, dato che da anni svolgono stage, per i licei è un cambiamento importante, nonostante il monte ore previsto sia dimezzato rispetto agli istituti (200 ore per i primi, 400 ore per i secondi).
Le criticità emerse
Obiettivo della riunione di mercoledì era un primo confronto tra scuola e mondo datoriale, in modo da far incontrare dirigenti scolastici e rappresentanti delle associazioni datoriali, dei sindacati e del mondo del volontariato, per facilitare lavvio (o lo sviluppo, a seconda delle scuole) della nuova attività che presenta, oggettivamente, significative difficoltà a livello organizzativo.
Come ha sottolineato il dirigente scolastico Franco Calcagno, pur definendo lalternanza preziosa e fondamentale per la formazione dei ragazzi. «In primo luogo il numero imponente dei ragazzi coinvolti, pari ad oltre 5mila – ha sottolineato – quindi la questione relativa alle responsabilità sulla sicurezza degli studenti in azienda, questione su cui sta lavorando anche lUfficio scolastico regionale».
Da parte sua Giorgio Marino, dirigente scolastico dellistituto Artom, ha sottolineato la necessità di creare accordi quadro di carattere generale, in modo che le scuole abbiano già una griglia su cui sviluppare le convenzioni con aziende o Enti. Per poi sottolineare la difficoltà, per i dirigenti, di pianificare le attività sul triennio, «dato che nei diplomi saranno attestate accuratamente le attività svolte, che potranno anche essere oggetto di prova desame».
A sottolineare la difficoltà causata dalla mole degli studenti coinvolti anche Maurizio Spandonaro, direttore dellUnione industriale, che peraltro ha ricordato linteresse e limpegno di Confindustria, già da tempo, nel campo dellaternanza scuola – lavoro. «Il tessuto industriale astigiano – ha affermato – è costituito, al 90%, da piccole e medie imprese, nella maggior parte con un numero di dipendenti inferiore a 100, quindi con unorganizzazione del lavoro tale da non rendere così pronta la risposta alle scuole».
Da parte sindacale, nello specifico dal segretario generale provinciale della Cgil Giovanni Prezioso, linvito a creare un Tavolo provinciale di coordinamento tra scuole, Enti locali, associazioni datoriali, sindacati, con la cabina di regia regionale, anche per il reperimento delle risorse economiche. Sollecitando poi la centralità della formazione degli studenti in questi percorsi, in modo che «non diventino riserva di manodopera per le imprese».
Il progetto
Lincontro è quindi terminato con la volontà di attuare un progetto a medio termine che assegna alle scuole il compito della formazione dei tutor aziendali. Come ha spiegato, a riunione ultimata, il dirigente Calcagno: «Sarà un servizio gratuito che il mondo della scuola offrirà per andare incontro al mondo del lavoro, fornendo quegli spunti, quei suggerimenti, quei consigli che rappresentano il bagaglio teorico e pratico di un formatore e di un insegnante, quali la capacità di pianificare il percorso di formazione con gradualità, contestualizzando e spiegando le attività da svolgere, di approcciarsi ai ragazzi e di essere in grado di valutarli». La formazione potrà avvenire anche a distanza, tramite un portale internet che sarà creato dalle scuole per inserire non solo la piattaforma di formazione, ma anche suggerimenti, consigli, buone pratiche utili ai dirigenti che devono stipulare le convenzioni con aziende ed Enti pubblici per avviare i percorsi. «E che si affiancherà – ha annotato – al portale che sarà messo a punto dalla Camera di Commercio, volto a far incontrare domanda e offerta relativamente ai percorsi di alternanza».
Al termine dellincontro, che ha visto emergere da parte datoriale la disponibilità ad attuare lalternanza, è infine emersa la disponibilità della Prefettura a coordinare gli Enti locali che saranno coinvolti nei percorsi.
Elisa Ferrando