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Gli studenti incontrano al Teatro Alfieri la fisica astigiana Nadia Pastrone

Domani l’evento promosso da Soroptimist International, Zonta Club e Inner Wheel che comprende anche lo spettacolo “La forza nascosta – Scienziate nella Fisica e nella Storia”

Uno spettacolo teatrale sulla Fisica del Novecento, visto attraverso gli occhi di quattro scienziate, seguito dall’incontro con Nadia Pastrone, astigiana illustre in quanto ricercatrice nel campo della Fisica delle particelle. Dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) a Torino, tra i numerosi incarichi che hanno caratterizzato la sua carriera va ricordata la collaborazione all’esperimento CMS al LHC del CERN di Ginevra che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs (Premio Nobel per la Fisica 2013).

I momenti della mattinata

Spettacolo e incontri sono i due significativi momenti della mattinata proposta agli studenti delle scuole superiori astigiane da tre club di servizio cittadini – Soroptimist International, Zonta Club e Inner Wheel – in collaborazione con il Comune, in programma domani (mercoledì) al Teatro Alfieri.
Nato dalla collaborazione di un gruppo di ricercatrici fisiche, storiche e teatrali – Anna Ceresole, Nora De Marco, Emiliana Losma, Simonetta Marcello, Rita Spada e, appunto, Nadia Pastrone – lo spettacolo si intitola “La forza nascosta – Scienziate nella Fisica e nella Storia”. Offre una visuale sulla Fisica del ‘900 attraverso gli occhi di quattro scienziate che ne sono state protagoniste – Marietta Blau, Chien-Shiung Wu, Milla Baldo Ceolin e Vera Cooper – anche se con scarsi riconoscimenti all’epoca.
Tutte scienziate dotate appunto di una “forza nascosta” che verrà fatta emergere dallo spettacolo, che vedrà in scena l’attrice Elena Ruzza e il soprano Fé Avouglan, con Diego Mingolla al pianoforte.
Alla rappresentazione seguirà l’incontro con Nadia Pastrone che racconterà ai ragazzi la sua professione.

L’obiettivo

«Lo spettacolo mira a stimolare gli studenti a perseguire i propri obiettivi senza tentennamenti, impegnandosi nello studio e nella ricerca», commentano le presidenti dei tre club di servizio femminili, Maria Gabriella Saracco, Ornella Stella e Giovanna Banchieri.
«Un’attenzione particolare – continuano – è rivolta alle ragazze, affinché si impegnino anche in ambiti professionali da sempre considerati dominio maschile, come l’ambito Stem (acronimo che indica le discipline scientifico-tecnologiche, ndr). Abbiamo scelto questa rappresentazione di alto valore simbolico e scientifico – concludono – perché sono presenti e ribaditi i principi che ci ispirano: migliorare la condizione femminile attraverso la consapevolezza,  il sostegno e l’azione».

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