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Grazzano ancora favoritissimonella quarantesima edizione
Attualità

Grazzano ancora favoritissimo
nella quarantesima edizione

Domenica 29 marzo sarà serata di gala per il Campionato a Muro, con la presentazione del Torneo del Monferrato a meno di una settimana dal via, previsto per il sabato e la domenica di Pasqua.

Domenica 29 marzo sarà serata di gala per il Campionato a Muro, con la presentazione del Torneo del Monferrato a meno di una settimana dal via, previsto per il sabato e la domenica di Pasqua. Quest’anno sarà la 40esima edizione, importante traguardo da cifra tonda per chi preferisce ancora chiamarlo con il nome storico invece che “7° Campionato Italiano di Tamburello a Muro”. Per quanto riguarda il numero di squadre partecipanti alla massima serie e gli interpreti non si registrano novità di particolare rilievo rispetto all’anno scorso. Otto squadre in lizza, e carta alla mano ci sentiamo di non incoraggiare le illusioni degli amanti delle sorprese: fin dalla griglia di partenza il pressoché immutato Grazzano si candida per la riconferma, con il mirino puntato su un poker di titoli che gli almanacchi non registrano dagli anni ’80.

La più seria alternativa a Fracchia & Biletta sarà ancora l’altra “coppia d’oro”, Tirone & Caggiano, migrata a Castell’Alfero e forte dell’innesto di Matteo Forno, passato ai muraglioni dopo i fasti di Cinaglio. La lotta più nutrita sarà verosimilmente quella ai due posti vacanti per l’accesso alle semifinali di luglio. Almeno quattro le squadre a contenderseli, con spiragli aperti alle novità. Il Vignale, inserendo il titolato Gerbi in un contesto giovane e amalgamato da un anno di collaudo, difficilmente non farà meglio del quinto posto. Il Montechiaro, finalista nel 2014, sembra ridimensionato nell’organico ma gioca al rilancio quanto a motivazioni e orgoglio campanilista, con una rosa interamente autoctona. Sulla stessa linea si pone il Tonco, che ha anche notevolmente abbassato l’età media, sperando nella crescita dei giovani Marletto e Guolo.

Per agganciare i primi quattro posti si dovrà fare i conti anche con il Rocca d’Arazzo, che ha elementi d’esperienza e una piazza non semplice da violare. Più difficili da decifrare prima di riscontri sul campo, i progetti nuovi di Moncalvo e Torrione. Gli aleramici si sono trovati a fare di necessità virtù in sede di mercato: il risultato è una squadra di giovani, molti dei quali tutti da scoprire sulle piazze del tambass. Il Torrione di Portacomaro è l’unica società esordiente del lotto, nata meno di due anni fa: alla direzione di Guido Sampietro “Cerchiolino” è affidato un gruppo di giocatori del posto più e meno navigati, con frontiere aperte a Fabrizio Artuffo e Gianni Boltri. Annunciamo fin da ora le novità regolamentari della finale, non più secca al “Cesare Porro” ma sulle tre partite, con andata e ritorno in campo neutro di asfalto e terra. Solo l’eventuale “bella” sarà allo sferisterio di Vignale.

Luca Parena

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